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venerdì 30 aprile 2010
Che nessuno si illuda...
Cliccare sull'immagine per ingrandirla e apprezzarne i particolari; ad esempio l'ottuso ottimismo di Bondi, la disperazione dei magistrati e di Ghedini, per la prima volta dalla stessa parte. Un'occhiata meritano anche le notizie flash a destra: sarà stata la notizia principale a scatenare quel tipo di reazione nel cane...?
giovedì 15 aprile 2010
Sandro Bondi e il Divino Otelma sono la stessa persona...?
Da giorni mi arrovello il gulliver con questa domanda, e poi ho visto questa foto: non lascia spazio a dubbi, vero? La risposta è sì: il sedicente mago ed il sedicente ministro della Cultura sembrerebbero la stessa persona. Ora, tutti sappiamo chi sia Sandro Bondi, però immagino che pochi conoscano il mago o divino Otelma. Dalle note di Wikipedia all'anagrafe risulta Marco Amleto Belelli (Amleto/Otelma: geniale!): esoterista, personaggio televisivo e uomo politico. Tre cose in comune con Sandro Bondi: soltanto una coincidenza...? Inoltre Belelli si autodefinisce Primo Teurgo della Chiesa dei Viventi, Gran Maestro dell'Ordine Teurgico di Elios, Presidente Europeo dell'Ordre des Occultistes d'Europe (O.D.O.D.E.) e Nazionale dell'Ordine degli Occultisti d'Italia (O.D.O.D.I.), del Centro Italiano di Studi Astrologici (C.I.S.A.) e dell'Unione Astrologico-Occultista d'Italia (U.A.O.D.I.), Fonte di Vita e di Salvezza, Dispensatore di Verità Archetipa, Luce dei Viventi. Ma anche Presidente del CESSO (Centro Europeo Studi Scientifici ed Occultistici) e soprattutto Presidente della STRUNZ (Società Taumaturghi Riformati Universali Naturisti Zoroastriani). Questo Marco Belelli ha mostrato notevoli capacità attoriali: non sarebbe dunque difficile per lui interpretare il divino Otelma come personaggio principale, e poi Sandro Bondi a tempo perso. Certo, mai si sarebbe aspettato di risultare credibile (lo so, è un parolone) a punto tale da spingere qualcuno a farlo ministro! Un corto circuito tipico del sistema politico italiano, che affida le sue cariche attraverso sorteggio o benedizioni dall'alto. Naturalmente c'è anche una cronologia: nei panni di Mago Otelma ha ricevuto diverse condanne: evasione fiscale, circonvenzione d'incapace, pubblicità ingannevole e diffamazione, tra le altre. Avendo sporcato la fedina penale, ha compreso di avere tutte le carte in regola per interpretare un sedicente politico; si è dato un nome a caso, Sandro Bondi, ed ha seguito lo stesso canovaccio del personaggio precedente: con la circonvenzione d'incapace è entrato in un partito politico appena nato, fondato dall'incapace medesimo, e lui ne è diventato portavoce. Si è costruito una storia, spacciandosi per ex-comunista, e ha fatto carriera fino a diventare ministro. Si potrebbe pensare che sia di enorme difficoltà interpretare due personaggi tanto diversi, ma, come avrete notato, non sono poi tanto diversi. E poi: l'interpretazione di Bondi gli sottrae soltanto poche ore alla settimana, interviste al TG1 comprese. Questa teoria spiegherebbe perchè ci ritroviamo ministro della Cultura questo tale di nome Sandro Bondi: un attore che recita da mago e che si spaccia per poeta, è chiarissimo! Soltanto un incapace, il fondatore del partito di cui sopra, avrebbe pensato che un sedicente poeta era adatto al ministero della Cultura! C'è però chi si è spinto oltre, a punto tale da pensare che anche Marco Amleto Belelli in realtà non esista. Stanco della battuta che ha ripetuto ininterrottamente per ventanni in tutti i suoi film, ha deciso di dare una svolta alla sua carriera, per dimostrare a tutti di non essere soltanto bravo a dire "ciao Cipollino!". E così in tanti sostengono che Sandro Bondi, il Divino Otelma e Marco Amleto Belelli siano in realtà Massimo Boldi!
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martedì 13 aprile 2010
Qualsiasi cosa pur di non parlare dei preti pedofili.
Il Vaticano riabilita i Beatles
Ringo: "E chi se ne importa"
A quarant'anni dallo scioglimento, l'Osservatore romano "rivaluta" il gruppo. Ma il batterista rimanda al mittente la celebrazione postuma: "Eravamo satanici e ora ci perdonano?"
ROMA - "I couldn't care less", e cioè "non me me potrebbe importare (o fregare, in gergo) di meno": Ringo Starr non si commuove alla notizia del "perdono" del Vaticano ai Beatles, quarant'anni dopo il loro scioglimento. Intervistato dalla Cnn, il batterista ha ricordato come all'epoca i vertici della Chiesa cattolica avessero definito i membri del gruppo "satanici o possibilmente satanici", e i conti non gli tornano: "Eravamo satanici e adesso ci perdonano?", ha commentato. "Credo che la Santa Sede abbia altre cose di cui parlare".
In un articolo pubblicato ieri dall'Osservatore romano in occasione del quarantennale dello scioglimento, i Fab four Vengono "riabilitati" - nonostante venga ricordata la loro vita di eccessi - in nome della bellezza della musica. Ma alle origini del poco affetto delle alte gerarchie cattoliche - oltre ai valori musicali e generazionali rappresentati dai Beatles negli anni Sessanta - c'è soprattutto una dichiarazione di John Lennon. Il grande artista, ucciso nel 1980 da un fanatico a New York, in un'intervista off the record rilasciata nel 1966, ma poi pubblicata, definì nel 1966 il suo gruppo "più popolare di Gesù Cristo": affermazione che tra l'altro fu citata come giustificazione dal suo omicida, Mark David Chapman. Oggi, invece, l'Osservatore ha definito quella frase "solo una spacconata di un giovanottone della working class" e celebrato i Beatles e "l'eredità inestimabile" lasciata nel loro campo di espressione.
Ma uno dei due sopravvissuti della band - l'altro è Paul McCartney - rimanda al mittente la riabilitazione postuma. Con una frase che non lascia spazio a dubbi o a diplomazie.
Fonte: Repubblica
Ringo: "E chi se ne importa"
A quarant'anni dallo scioglimento, l'Osservatore romano "rivaluta" il gruppo. Ma il batterista rimanda al mittente la celebrazione postuma: "Eravamo satanici e ora ci perdonano?"
ROMA - "I couldn't care less", e cioè "non me me potrebbe importare (o fregare, in gergo) di meno": Ringo Starr non si commuove alla notizia del "perdono" del Vaticano ai Beatles, quarant'anni dopo il loro scioglimento. Intervistato dalla Cnn, il batterista ha ricordato come all'epoca i vertici della Chiesa cattolica avessero definito i membri del gruppo "satanici o possibilmente satanici", e i conti non gli tornano: "Eravamo satanici e adesso ci perdonano?", ha commentato. "Credo che la Santa Sede abbia altre cose di cui parlare".
In un articolo pubblicato ieri dall'Osservatore romano in occasione del quarantennale dello scioglimento, i Fab four Vengono "riabilitati" - nonostante venga ricordata la loro vita di eccessi - in nome della bellezza della musica. Ma alle origini del poco affetto delle alte gerarchie cattoliche - oltre ai valori musicali e generazionali rappresentati dai Beatles negli anni Sessanta - c'è soprattutto una dichiarazione di John Lennon. Il grande artista, ucciso nel 1980 da un fanatico a New York, in un'intervista off the record rilasciata nel 1966, ma poi pubblicata, definì nel 1966 il suo gruppo "più popolare di Gesù Cristo": affermazione che tra l'altro fu citata come giustificazione dal suo omicida, Mark David Chapman. Oggi, invece, l'Osservatore ha definito quella frase "solo una spacconata di un giovanottone della working class" e celebrato i Beatles e "l'eredità inestimabile" lasciata nel loro campo di espressione.
Ma uno dei due sopravvissuti della band - l'altro è Paul McCartney - rimanda al mittente la riabilitazione postuma. Con una frase che non lascia spazio a dubbi o a diplomazie.
Fonte: Repubblica
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venerdì 2 aprile 2010
Le domande del giorno.
Il Papa dichiara: "No all'uccisione di bambini innocenti non ancora nati". Domanda: i bambini innocenti già nati si possono molestare...?
Inoltre, sempre il Papa: "Non obbedire a leggi ingiuste". Domanda: "Vanno rispettati comandamenti inutili...?
Inoltre, sempre il Papa: "Non obbedire a leggi ingiuste". Domanda: "Vanno rispettati comandamenti inutili...?
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giovedì 1 aprile 2010
L'ultimo editoriale di Minzolini...
Minzolini, finalmente, parla chiaro...
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