martedì 31 maggio 2011

La sconfitta del berlusconismo sia a destra che a sinistra: Il caso di Sinnai


La tornata elettorale del maggio 2011 sarà sicuramente da ricordare. Al contrario di tutti i pronostici, pure quelli del sottoscritto, il modo di fare e vedere la politica degli ultimi vent'anni è stato per la prima volta bocciato in blocco nelle maggiori città in cui si rinnovavano le amministrazioni.
In questo pezzo non voglio soffermarmi sulle vicende di Milano, Napoli e Cagliari, che per quanto significative, sono analizzate ampliamente dalla stampa e dal mondo dei blog.Vorrei illustrare le vicende di una realtà piccola, ma neanche troppo, come quella di Sinnai, piccola cittadina nella provincia di Cagliari che è stata teatro di uno scenario unico difficilmente riscontrabile in altre regioni italiane. I 16.000 abitanti della cittadina per più di trent'anni sono stati amministrati da una fazione che, per quanto si sia sempre richiamata ai partiti di sinistra dal PCI al PD, aveva ben poco dei valori che questi proclamavano. La vita all'interno della comunità si è progressivamente spenta fino a trasformare la cittadina in un contesto culturale vuoto in cui gli interessi e il clientelismo di chi sedeva in consiglio e in giunta potevano essere facilmente soddisfatti.
Con il finire del 2010, con la sconfitta di Cabras in seno al PD regionale e l'ascesa di Massimo Zedda a candidato sindaco per il capoluogo, un ondata di rinnovamento si riversa pure nei circoli dei centri minori: una giovane vice-sindaco, che sempre ha dovuto lottare per non essere manovrata all'interno della giunta comunale decide di proporre la sua candidatura a sindaco. Maria Barbara Pusceddu diviene la candidata del PD. All'interno della maggioranza la cosa viene mal digerita al punto che si decide di schierare i simboli degli altri partiti di sinistra contro la candidata del PD schierando Paolo Zedda per la carica di primo cittadino. Si trovano contrapposti due schieramenti, rinnovamento e conservatorismo, e con abili negoziati la coalizione di Zedda sottrae forze e personalità al nuovo che avanzava. Barbara Pusceddu apre la porta all'appoggio di qualsiasi lista voglia opporsi allo scempio politico che si sta verificando. Decidono di unirsi a lei alcuni simboli che generalmente si sono sempre schierati a destra ma che, vista la latitanza del PDL a livello locale a Sinnai decidono di proporre qualcosa di nuovo. Il percorso verso maggio vede lo schieramento di sinistra accusare di qualsiasi nefandezza e di "tradimento ideologico" la candidata Pusceddu mentre nella "coalizione anomala" si lavora per cercare di estromettere ciò che all'interno del municipio ormai puzzava, come il rinomato depuratore del paese. I risultati di maggio danno ragione ragione a Barbara Pusceddu e le motivazioni sono facilmente riscontrabili. Per prima cosa i metodi di campagna elettorare abusati da Berlusconi in questi mesi e ripresi da chi in paese si schierava con simboli a lui opposti ormai non funziona più. Come secondo punto il "berlusconismo di sinistra", tanto diffuso in paese a causa di opposizioni inesistenti è stato sconfitto al primo tentativo di opposizione seria portatrice finalmente di un programma serio. Il terzo punto è più che una spiegazione del risultato un'esempio di come dovrebbe essere la politica a livello nazionale: lo schieramento vincitore è formato da personalità di destra e di sinistra; per la prima volta negli ultimi vent'anni si è capito che avere posizioni differenti non significa essere "nemici" ma si tratta di visioni diverse della realtà e come ultimo scopo, se le posizioni politiche sono serie, coerenti e non portatrici di interessi clientelari, hanno comunque la realizzazione del bene comune il quale si ottiene con una sana e correttia dialettica democratica, latitante da tanto tempo in Italia.
Quello che Sinnai si appresta ad affrontare in questi 5 anni è un esperimento politico che servirà a verificare se lè crepe politiche italiane sono superabili: il tutto avverrà contro una vecchia classe dominante che nonostante sia stata devastata dalla tornata elettorale( nessuno dei membri della giunta comunale schierati con Paolo Zedda è stato eletto consigliere) non si da assolutamente per vinta, al punto che più della metà dei consiglieri di opposizione non si sono congratulati con la neo-eletta. Il clima è tesissimo, come nelle coalizioni di centro destra sconfitte nelle maggiori città.