martedì 30 giugno 2009

Daniele Luttazzi, la sesta puntata di Decameron



Non troppo tempo fa' ho scaricato da eMule l'audio di uno spettacolo di Daniele Luttazzi, in un teatro romano. Nella parte finale Daniele propone quanto sarebbe andato in onda su La7 se non fosse stato cacciato... credo sia interessante. La puntata di Decameron era incentrata sulla religione, con i consueti dialoghi platonici, sketch e il monologo, il quale riprende pari pari la prima parte del documentario Zeitgeist (La più grande storia mai raccontata), che invito a vedere.

Ho tagliato il monologo e montato altri brevi stralci; in quello conclusivo Luttazzi parla degli stipendi dei prof. di religione, a quanto pare più alti degli altri docenti, che invita a fare causa per risarcimenti.
A quanto pare è possibile.
Corriere
Luca Coscioni





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sabato 27 giugno 2009

Lo stato dell'informazione in TV





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venerdì 26 giugno 2009

Le dieci nuove domande al Cavaliere




martedì 23 giugno 2009

questo potrà urtare qualcuno ma chi se ne frega...




le parole sono poche...i pensieri tanti...la visione di questo non deve essere morbosa curiosità o malsano sadismo...deve essere generazione di pensiero...nessun buon governante nasconde le proteste del proprio popolo...nessun buon governante incita alla violenza...va bene l'autodeterminazione dei popoli in materia religiosa politica e culturale..ma quando questa è imposta da un governante contro la volontà di coloro stessi che legittimano la sua autorità questa viene meno...non è autodeterminazione...è dispotismo,autoritarismo,VIOLENZA FISICA,PSICOLOGICA e MORALE...

giovedì 18 giugno 2009

Ego me absolvo...

Dichiarazione di Joseph Ratzinger del 9 maggio 2009:
"La religione che è costretta a servire l'ignoranza, il pregiudizio, la violenza, l'abuso, è una religione corrotta."
Trattasi di un'ammissione di colpevolezza...?


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mercoledì 17 giugno 2009

«Abbiamo fatto una cazzata». Questo il commento dei due finanzieri arrestati per aver stuprato una prostituta

I due militari di 25 e 30 anni, del gruppo pronto impiego, sono indagati per violenza sessuale. Oltre al fermo per stupro, la contestazione di un'altra mezza dozzina di reati: fra questi il peculato, l'omissione di atti d'ufficio, l'abuso di potere e l'abbandono di posto, che da solo comporta fino a tre anni di carcere.

di Massimo Pisa


Hanno accostato con la pattuglia di servizio. Un normale controllo antiprostituzione, all'apparenza, uno dei tanti previsti dalle ordinanze del Comune. Il cliente, impaurito, ha fatto scendere la ragazza, ha messo in moto ed è sgommato via. Lei, romena, una ventina d'anni, davanti ai due uomini in divisa grigia e basco verde era pronta a recitare la solita formula: «Non ho documenti, non ho un fidanzato, qui si lavora poco, la multa non so come pagarla». Invece di vedersi recapitato il verbale da 450 euro, la lucciola è stata invitata a seguire il capopattuglia in auto. Qui è stata costretta a un rapporto orale, poi ancora a un rapporto completo mentre l'autista, fuori, voltava lo sguardo da un'altra parte.Adesso i due militari di 25 e 30 anni, del gruppo pronto impiego della guardia di finanza, sono indagati per violenza sessuale. Ore 2 di lunedì notte, viale De Gasperi, oltre la circonvallazione esterna. Tra le viuzze laterali dello stradone che porta all'i mbocco dell'Autolaghi e dell'A4 c'è la solita attività notturna di prostitute e clienti. La Fiat Bravo blu notte con bande laterali verde e gialla punta i fari su un'auto in sosta isolata. Dal finto controllo all'aggressione della lucciola, è un attimo. Lo stupro si consuma in meno di mezz'ora. La ragazza è scossa, si produce in un pianto ininterrotto, disperato. L'autista della pattuglia, racconterà più tardi la ragazza alla polizia, le si avvicina senza dire nulla e senza saper bene se per consolarla o filar via in fretta. Quando la pattuglia delle Fiamme gialle rimette in moto, ci sono un paio di compagne di marciapiede attorno alla ragazza. Raccolgono i suoi singhiozzi. Una di loro prende la targa della pattuglia e fa il 113.Agli agenti delle volanti la ragazza fa un racconto dettagliato, lucido, prima di essere portata al soccorso violenze sessuali della Mangiagalli per le visite di rito, il tampone e il referto. I due finanzieri vengono portati in questura di prima mattina, la loro auto parcheggiata nel piazzale e a disposizione della scientifica per i rilievi. Dopo qualche titubanza, il graduato e il sottufficiale ammettono: «Abbiamo fatto una cazzata». La loro posizione, tralasciati gli ovvi imbarazzi di Questura e comando provinciale della Gdf, è delicatissima. I due militari rischiano, oltre al fermo per stupro, la contestazione di un'altra mezza dozzina di reati. Tra questi il peculato, l'omissione di atti d'ufficio, l'abuso di potere e l'abbandono di posto, che da solo comporta una pena fino a tre anni di carcere. Oltre a uno scontato provvedimento disciplinare — e la «piena collaborazione» con la magistratura, fanno sapere i vertici milanesi delle Fiamme gialle — e a un possibile approfondimento d'indagini per verificare se i due militari avessero già commesso violenze in passato.

Fonte: Repubblica



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martedì 16 giugno 2009

Sensazionali notizie dagli Usa!


Sensazionali notizie, sensational news, dagli Stati Uniti, from the States! Pare, e sottolineo il PARE, che fino ad ora, nel suo viaggio in America, il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi non abbia ancora commesso neppure una gaffe...!


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sabato 13 giugno 2009

5 stravaganti proposte per risolvere il Riscaldamento Globale

Senza dubbio il global warming è il problema del secolo. Tutti siamo mediamente informati sulle cause e gli effetti del riscaldamento, CO, riduzione dei consumi, efficienza energetica, nucleare (grrr!), solarizzazione e altre belle cosette; Libri, documentari, articoli su tutti i giornali e milioni di post nei blog ci hanno informato sul problema.

Venerdì La7 ha trasmesso un documentario, The Cloud Mystery, relativo a nuove ricerche sull'influenza del Sole e dei raggi cosmici nel clima terrestre, attraverso un meccanismo capace di controllare la formazione delle nubi. Una prospettiva interessante, vedo se nei prossimi giorni riesco a pubblicare il video. Su YouTube c'è una versione in iglese sottotitolata danese (credo! e cmq buona visione! eheh).

Ma veniamo alle 5 soluzioni al Global Warming che più mi hanno lasciato perplesso:


1 – Bianco Riflettente

Questa soluzione prevede di aumentare le superfici bianche e riflettenti in modo aumentare l’albedo terrestre. La radiazione solare incidente viene riflessa sotto forma di onde corte, che riescono ad uscire dall’atmosfera senza trasformarsi in onde lunghe (calore) che vengono invece “rimbalzate” verso terra dai gas ad effetto serra. Far uscire la radiazione sotto forma di onde corte aiuterebbe a raffreddare il clima. Dipingere di bianco quanto possibile (tetti, autostrade, vestirsi di bianco (!?), decorare con ciottoli bianchi rotonde, piazze, giardini…) tutto potrebbe aiutare la superficie terrestre a riflettere una maggiore quantità di radiazione solare verso lo spazio esterno. Mah. Ho trovato anche dei pdf con proposte a comuni province e altre amministrazioni per installazioni che utilizzino questa soluzione del bianco riflettente, e ci sono dei documenti di un'interrogazione parlamentare nel quale si recrimina che il protocollo di Kyoto non tenga in considerazione la "riduzione di Co2 determinata da superfici riflettenti".


Il Sito ufficiale: http://www.albedocontrol.it/

Altre fonti : Ecoblog, Repubblica


2 – Navi Salvaclima

Si tratta di navi “spruzzanuvole”: Stephen Salter, dell'Università di Edimburgo, assieme a due colleghi ha progettato vascelli azionati da una tecnologia a motore rotante e robotizzati che durante il tragitto negli oceani spruzzano in aree specifiche minuscole goccioline d'acqua di mare nelle nuvole sovrastanti per 365 giorni all'anno, 24 ore su 24. Le goccioline spruzzate da questa flotta senza equipaggio agirebbero da nuclei di condensazione e dovrebbero far diventare le nubi sopra gli oceani le più chiare possibili. In pratica, le goccioline aumenterebbero la superficie in modo da «far brillare le nuvole» e riflettere più radiazioni del sole nello spazio; in questo modo si contrasterebbe il riscaldamento causato dai combustibili fossili.

Salter è convinto che l'idea possa funzionare. «Sono necessarie 1.200-1.500 navi», ha spiegato il ricercatore. Queste misurerebbero circa 45 metri di lunghezza e peserebbero 300 tonnellate. Stando alle stime di Salter, i costi per questo cosidetto progetto di Geo Engineering, ovvero l'intervento umano nel sistema Terra, sarebbero del tutto modesti. «Per provare la fattibilità tecnica servirebbero circa 5 milioni di euro», ha detto lo scienziato. L'ulteriore sviluppo avrebbe costi attorno ai 20 milioni di euro.

«Dovrebbero essere costruite 50 navi all'anno, che poi sarebbero in azione per 24 ore su 24 per tutto l'anno», ha detto Salter. «Cinquanta navi all'anno basterebbero, secondo i nostri calcoli, per preservare lo status quo. La bellezza di questo sistema», continua Stephen Salter, autore di un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Philosophical Transactions della Royal Society, «è che funziona con vento e acqua marina. Si può applicare localmente, per raffreddare l'Artico o i mari attorno alle barriere coralline. Potremmo addirittura concederci di tornare indietro a una piccola era glaciale. Gli effetti possono essere attivati o interrotti completamente in caso dovesse accadere qualcosa di inaspettato».

L'acqua del mare verrebbe filtrata prima di essere spinta attraverso dischi del diametro di 15 centimeti perforati con un miliardo di buchi minuscoli, in modo da produrre una nebbia di goccioline ognuna più piccola di un micron. Queste gocce sarebbero poi sparate in cielo con ventilatori montati all'interno dei cilindri dei motori: le «navi creanuvola» saranno teleguidate da una centrale operativa. Nel mondo accademico l'idea Salter sembra convincere: «Potrebbe verosimilmente funzionare», ha detto Oliver Wingenter del New Mexico Institute of Mining and Technology di Socorro. Una delle conseguenze di questa forma di Geo Engineering, spiega lo scienziato, potrebbe però essere una diminuzione delle precipitazioni. Anche Salter ammette che, a livello regionale, queste navi fantasma potrebbero effettivamente influenzare il clima in maniera radicale.


Fonti: Corriere, GenitronSviluppo, Euresis, Ecoblog



3 – Alghe cattura CO2

Questa mi piace parecchio... si tratterebbe di “fertilizzare” gli oceani (naturalmente zone circoscritte!) con solfati di ferro. La fertilizzazione stimolerebbe la crescita e il proliferarsi di micro-alghe capaci di intrappolare l'anidride carbonica; le alghe poi sprofonderebbero negli abissi con il loro carico di CO.

Fonti: Wired, Modusvivendi


4 – Geo-Ingegneria, John Holdren

John Holdren (professore di politiche ambientali alla Harvard University), il nuovo consigliere scientifico del presidente Barack Obama, ha dichiarato che il riscaldamento globale è così preoccupante che sono necessarie tecnologie radicalmente nuove per raffreddare l'aria della Terra.
Ma come si potrebbe riuscire a raffreddare l’aria? Lo scienziato ha spiegato che un’opzione estrema sarebbe quella di immettere nell’atmosfera più alta particelle opache che riflettano i raggi del sole; l’amministrazione però ricorrerebbe a una tale misura, ha precisato Holdren, soltanto una volta esaurite tutte le altre. E questo perché, ha avvertito lo scienziato, immettere le particelle nell’aria potrebbe avere gravi effetti collaterali. Tuttavia, nonostante la precisazione, Holdren ha poi affermato che «potremmo essere così disperati
al punto di volere il suo utilizzo». Un’altra idea di geoingegneria sarebbe quella di far ricorso ai cosiddetti alberi artificiali, che aspirino le emissioni di anidride carbonica. Un’opzione, ha continuato Holdren, che all’inizio è apparsa come proibitiva sul fronte dei costi, ma che poi, sottoposta a un altro esame, è sembrata lievemente più conveniente.

Fisico di 65 anni, Holdren non è l'unico a prendere in considerazione in modo serio la geoingegneria, visto che lo stesso parlamento del Regno Unito ne ha parlato recentemente. E la scorsa settimana lo stesso scienziato di Princeton Robert Socolow, ha riferito alla National Academy of Science che la geoingegneria dovrebbe essere un'opzione disponibile, in caso di peggioramento drammatico delle condizioni climatiche.

Intanto la American Meteorological Society sta preparando una bozza per esprimere la sua posizione sul ricorso alla scienza. «È prudente considerare i potenziali della geoingegneria, al fine di comprendere i suoi limiti e per evitare un suo utilizzo avventato».


Fonti: La Stampa, Blitz quotidiano, Naturaforpassion.


5 – UFO (sentivo la necessità di un po di follia a buon mercato)

Questa non è una vera e propria soluzione, ma nelle mie ricerche sono incappato in una notizia interessante e ho pensato di proporla.

Il pazzo è Paul Hellyer, ex ministro della Difesa del Canada, che in un'intervista rilasciata al quotidiano canadese 'Citizen' ha dichiarato: «Bisogna convincere i governi del mondo a dire quello che sanno. Molti di noi ritengono che sappiano molto, e molti di noi sono convinti inoltre che quello che sanno potrebbe bastare a salvare il pianeta». Hellyer ha chiesto ad Ottawa, Washington e agli altri governi occidentali di rendere pubbliche le tecnologie extraterrestri, ottenute e studiate dagli americani dopo il presunto schianto del 1947 a Roswell, nel Nuovo Messico, di un Ufo. Secondo l'ex ministro della Difesa canadese, in quello che si sarebbe giá appreso sulle tecnologie di altre civiltà dello spazio si cela la risposta a tutte le emergenze climatiche mondiali. Non solo, Hellyer ha spiegato che gli extraterrestri avrebbero le tecnologie per eliminare i combustibili fossili nel giro di una sola generazione. Hellyer, che fu ministro durante gli anni '60 nel governo allora guidato da Lester Pearson, sembra molto sensibile al tema ufologico: due anni fa aveva stupito tutti affermando,durante un suo intervento ad un convegno, che gli «Ufo sono reali così come lo sono gli aerei».


Fonti: Corriere, Ottawa Citizen.





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venerdì 12 giugno 2009

Belli capelli.

Servizio di Studio Aperto dedicato all'arrivo del leader libico in Italia: "E' appena sbarcato in Italia Gheddafi, coi capelli sempre più tinti...". La solita informazione pilotata di Mediaset, ho pensato io; perchè non hanno aggiunto: "Ad accoglierlo, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, coi capelli sempre più finti..."?



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lunedì 8 giugno 2009

Il bel Paìs di Capezzone.

Capezzone continua a dichiarare, da ieri notte, di vedere il Pd festeggiare una sconfitta. Beh io non ho visto nessuno del Pdl festeggiare la vittoria...
Forse la gioia per il successo è mitigata dall'amarezza che ha suscitato la cessione di Kakà al Real Madrid...



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Evasioni musicali

Come un folle mi trovo a studiare fino all'alba letteratura latina medievale, in preda al panico più totale per il mio ultimo esame prima di una agognata laurea.
Le possibilità di passarlo penso siano pari a quelle che attualmente potrebbe avere Massa nel superare Button per la lotta al titolo...mi affiderò alla bonne chance...
In ogni caso, saturo di ablativi assoluti affido le mie pause a del buon jazz, e proprio a riguardo vi suggerisco un video di un talento assoluto come keith jarret...non so voi, ma vederlo improvvisare in questo modo mi fa davvero impazzire...
Buona visione...

sabato 6 giugno 2009

Tempo di maturità.

Renzo Bossi, classe 1988, figlio di Umberto, è stato designato come successore del padre alla guida della Lega Nord. Ma ad una condizione: soltanto dopo che avrà superato l'esame di maturità.
"Si può dormire tranquilli per un'altra quindicina d'anni" hanno dichiarato, sollevati, i leghisti...



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giovedì 4 giugno 2009

Liberi di essere persuasi

Questo post prende spunto da un interessantissimo articolo apparso sulla rivista "Internazionale" di questa settimana (29 maggio/4 giugno) intitolato " Effetto nocebo".
Tutti voi,almeno una volta nella vita avrete sentito parlare di " effetto placebo", ovvero «una serie di reazioni dell'organismo ad una terapia, non derivanti dai principi attivi insiti dalla terapia stessa, ma dalle attese dell'individuo. In altre parole, l'effetto placebo è una conseguenza del fatto che il paziente, specie se favorevolmente condizionato dai benefici di un trattamento precedente, si aspetta o crede che la terapia funzioni, indipendentemente dalla sua efficacia "specifica"»(fonte definizione Wikipedia.org).
Ebbene a quanto pare "l'angelico" effetto placebo avrebbe un suo alter-ego malefico, che in sostanza agisce allo stesso modo del primo ma con conseguenze opposte. L'articolo riporta alcune testimonianze attendibili riguardo per esempio pazienti con tumori benigni, senza alcuna presenza di metastasi che, persuasi dall' arrivo di una fine imminente sono rapidamente peggiorati fino ad arrivare al decesso, senza che questo avesse origine dal male di cui erano affetti. Le dinamiche che caratterizzano un tale effetto non sarebbero dissimili da quelle della " stregoneria"che per secoli ha avuto il potere di persuadere intere società. Affermare che " i moderni stregoni portano il camice bianco e lo stetoscopio al collo" non sarebbe affatto fuori luogo secondo il settimanale edito da Mondadori. L'esempio più emblematico riguarda un caso relativo ad un'ottantina di anni fa. Secondo quanto riportato, al sig. Vance Vanders dopo un diverbio con lo stregone locale presso il cimitero dell'Alabama, venne profetizzata una morte imminente accompagnata da una singolare pratica rituale: questi passò sotto il naso dell'uomo una boccetta contenente un liquido dall'odore sgradevole dicendogli che nessuno l'avrebbe potuto salvare.
Il signor Vanders cominciò a sentirsi male dopo qualche sera, e in meno di un mese fu ricoverato d'urgenza emaciato e in fil di vita. I medici non riuscivano ad identificare la causa del male, finchè lo sventurato non raccontò quanto accaduto. Il dottor Drayton Doherty dopo una lunga riflessione decise di convocare la famiglia la mattina seguente al suo capezzale, raccontando di aver incontrato lo stregone di persona ed averlo costretto a spiegargli il meccanismo della maledizione. " Lo stregone", disse Doherty ", aveva strofinato sullo stomaco di Vanders alcune uova di lucertola, che una volta penetrate si erano schiuse al suo interno: insomma,un rettile lo stava divorando dall'interno!". Subito sopo il medico fece entrare un'infermiera che somministrò al paziente una potente iniezione contenente del liquido emetico : di lì a poco il paziente cominciò a vomitare in modo incontrollabile, al che Doherty passò al pezzo forte della sua messinscena. Approfittando di un momento di generale distrazione estrasse dalla sua borsetta una lucertola verde, e rivolgendosi al moribondo gridò entusiasta: " Hey Vance, l'incantesimo è finito! Guarda cosa è uscito dalla tua bocca! "
Vance incredulo cadde indietro sul letto e si abbandonò ad un sonno profondo. Al risveglio, il giorno seguente, si presentò vispo e affamato, per poi tornare in forze la settimana successiva ed esser definitivamente dimesso. I dettagli dell'accaduto furono confermati da quattro medici.
In tutto il mondo esistono casi documentati dipersone morte in seguito ad una maledizione, ma a causa della mancanza di cartelle cliniche e autopsie non c'è modo di sapere quale causa sia all'origine di tali decessi. Bisogna inoltre aggiungere che la sperimentazione dei reali effetti inerenti al "nocebo" incontra numerose resistenze, connesse al rischio concreto e alle complicazioni etiche che potrebbero sorgere dal condurre tali esperimenti su esseri umani.
"Le cattive notizie influiscono anche a livello fisiologico" sostiene il dottor R.Meador." E' possibile convincere qualcuno che sta per morire e farlo succedere veramente. Non credo che ci sia nulla di soprannaturale in questo. L'idea che le parole o le azioni simboliche possano far morire non ci piace perchè mette in discussione il nostro modello biomolecolare del mondo".
La trattazione di questo articolo vuole essere spunto di riflessione in merito alle reali, nonchè sconosciute, capacità del nostro cervello. Sono sempre stato molto scettico riguardo gli eventi soprannaturali, anche se mi ha sempre affascinato l'alone di mistero e il potente effetto persuasivo che fatti di questo tipo creano all'interno della società. Pensate al periodo delle madonne piangenti : è bastata l'esplosione di un singolo caso che nel giro di qualche mese l'evento si è ripetuto più volte in diverse parti d' Italia. Le dinamiche che investono reazioni di massa concernenti eventi simili mi sembrano analoghe a quelle che caratterizzano "l'efficacia" dell'effetto nocebo. Pur non avendo nè conoscenze nè basi scientifiche valide a riguardo, sono stato sempre suggestionato dal potere mentale e sono anche del parere che tanti fatti misteriosi potrebbero esser spiegati solamente attraverso una approfondita indagine delle capacità celebrali proprie dell'essere umano. Insomma, la religione non fa altro che autolegittimare la sua veridicità attraverso fatti inspiegabili, come per esempio nel caso degli esorcismi, delle stigmate, delle lacrime sanguinolente o di guarigioni miracolose e scientificamente inspiegabili.
Personalmente non trovo che l'esistenza di una religione sia di per sè dannosa : spesso viene accompagnata da un sistema di coercizioni morali che di sicuro contribuiscono ad un determinato equilibrio societario. Il precetto cristiano consistente nel "non uccidere" ne potrebbe costituire un esempio.
Preferirei non addentrarmi più di tanto nel discorso della religione, per evitare di abbracciare una tematica troppo vasta che di certo mi porterebbe a formulare una miriade di considerazioni non pertineti all'argomento oggetto di questo post, anche se un sottile intento critico mi ha spinto ad elaborare le ultime riflessioni. Sono tuttavia convinto che un nuovo " illuminismo" a riguardo potrebbe portare le società moderne a quel salto di qualità che ci tiene incatenati al passato attraverso alcune assurde credenze popolari, spesso strumentalizzate come prove concrete del divino volere che si abbatte sulla nostra specie.





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mercoledì 3 giugno 2009

Opinioni sul caso Travaglio - Schifani part II

Siccome il tempo per scrivere nuovi post non abbonda, approfitto del botta e risposta con Luca per "elevare" a post la mia risposta in merito a quella elaborata da lui questo pomeriggio.
( la replica di Luca potete trovarla tra i commenti al post precedente)

Mia risposta:

Davvero una bella risposta la tua, quasi una "lezione" di giornalismo ma con un retrogusto accademico che poco si sposa con la reale situazione italiana. Gli argomenti a favore della tua tesi sono ben organizzati e vertono sul confronto di due situazioni differenti analizzate secondo il presunto “ metodo travaglio”. Un metodo che a quanto pare agisce allo stesso modo di un sillogismo :1) Schifani è un politico;2) Schifani frequenta mafiosi; 3a) alcuni politici sono collusi con la mafia 3b) Se Schifani frequenta mafiosi,quindi è un colluso chissà gli altri.
L 'ipotesi 3a)mi sembra plausibile,in quanto ci sono vari esempi di “doppio stato” tutti messi a verbale. Purtroppo però nel tuo ragionamento hai contemplato solo l'ipotesi 3b) ovvero una sorta di
conseguenza inevitabile che fa di Travaglio un cantastorie.
In ogni caso vorrei che focalizzassimo meglio il problema relativamente al nostro paese.
L'Italia dimostra di avere poca memoria storica, o cmq le sue scelte sembrano basarsi ben poco su ciò che è stato in previsione di ciò che potrebbe essere. Il governo Berlusconi IV dovrebbe esserne un esempio esaustivo. Abbiamo un problema all' interno delle istituzioni, causato dalla malacondotta e dal conflitto di interessi perpetuo che pervade non solo il premier ma una buona percentuale di parlamentari, assessori, sindaci, che si dirama all 'interno di istituzioni locali e culmina con una ancor poco accreditata, ma decisamente fondata teoria del “doppio stato”.
Travaglio, laureato in storia e allievo di un grande giornalista e storico quale Montanelli, svolge un ruolo molto particolare nella sfera dell'informazione: rinfresca la memoria. Lo fa per scongiurare il ripetersi di eventi nefasti ad un paese già saturo di figure ambigue, veri e propri cancri della democrazia. E' un cronista giudiziario, sottoposto a tempistiche ben differenti riguardo la possibilità di divulgazione delle notizie e spesso si imbatte in casi complessi che necessitano una buona memoria storica per poter esser letti in modo utile. ( bada bene utile non utilitaristico, ovvero con intenti persuasivi fini a se stessi, come mi è parso di intuire dalle tue parole )
Proprio per la peculiarità del caso tirare in ballo la deontologia giornalistica mi pare poco utile, lo posso accettare, ammettiamo anche che non si comporti proprio secondo le regole, ma quanto importa ai fini dell'utilità del servizio che svolge?
Secondo punto da prendere in considerazione: ti sei basato finora su un caso di ambiguo giornalismo per legittimare la tua tesi, ovvero definire Travaglio un fenomeno mediatico che prende la pancia dello spettatore mettendo in ombra quelli che secondo te meritebbero un plauso maggiore in ambito giornalistico.
Premesso che i nomi da te citati corrispondono effettivamente a degli ottimi giornalisti ( chi lo vuole negare ) non si tratta certo di eleggere una figura emblematica del “ buon giornalismo “. Lo stesso Travaglio difende la categoria sostenendo ad libitum che la carta stampata pullula di ottimi giornalisti, così come pullula di figure minori spesso al servizio dei poteri forti, magari anche indirettamente. Insomma non dobbiamo eleggere il “re” dei giornalisti, la sua popolarità deriva da una serie di fattori che comprendono ma allo stesso tempo eludono le sue qualità. Non vorrei divagare troppo come probabilmente sto già facendo, mi piacerebbe soltanto far notare che ha svolto una mole di lavoro enorme assieme ai suoi collaboratori, ed ha permesso a tante persone di essere informate su alcuni fatti che hanno poco a che fare con la deontologia del mestiere politico.Ha scritto tanti libri, portato avanti tante inchieste e sicuramente avrà anche commesso degli errori, ma se dovessi fare un bilancio del suo operato come puoi non considerare l'estrema utilità del suo lavoro? Settimanalmente parla attraverso uno spazio gratuito sul suo blog chiamato passaparola che consiste in un mix di opinioni e fatti, attuali non in quanto recentemente accaduti, ma relativamente a ciò che accade in quel preciso momento.
L'attualità dei rapporti ambigui di Schifani non la si deve rintracciare nella cronologia delle sue frequentazioni, ma nell'interesse che tali frequentazioni possono avere dal momento che il suddetto ricopre un alto ruolo istituzionale. Non si vuole sempre e cmq cercare un capro espiatorio, ma se la politica italiana va a puttane di certo non è colpa della sfiga. Il caso Schifani rappresenta soltanto una irrisoria percentuale della mole di lavoro svolta nella sua carriera, ed elevare un caso a sistema serve solo ad alimentare una bieca retorica che scredita l'utilità di cui ti ho parlato finora.
Ultima postilla, nessuno sostiene che i veri giornalisti debbano essere esattamente come lui. Biasimo quanto te chi, incantato dalle sue parole sputa su un'intera classe di “artigiani”che suda per recuparare quante più informazioni possibili e si convince di avere un punto di vista degno d'esser chiamato tale. Travaglio fa un certo tipo di giornalismo con un certo stile. Non lo vuoi chiamare giornalismo? A parer mio informa prima di “deformare”,e se un individuo non è in grado di scindere l'opinione dalla notizia, il problema non l'eccessiva persuasività di Travaglio ma la poca lungimiranza del lettore. E posso anche assicurarti che la maggior parte delle sue inchieste erano eccellentemente documentate, altrimenti si sarebbe preso ben più di una semplice condannina a 8 mesi in primo grado per diffamazione...non dimenticare che una buona percentuale del suo lavoro verte su vita e opere di Berlusconi che di certo non sta inerme a guardare.





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martedì 2 giugno 2009

Opinioni sul caso Travaglio-Schifani

Dopo un periodo di lunga astinenza un ritorno roboante,ben due post in un giorno...

Il seguente in realtà vuol essere una risposta ad un altro post di un mio caro amico, e nasce sostanzialmente come commento al suo; ma data la mia intenzione di non essere superficiale a riguardo ho sforato nello spazio riservato ai commenti, perciò sarò "costretto" a "postare" a mia volta...

Innanzitutto vi segnalo il post in questione, che prende spunto da una ormai annale diatriba tra me e Luca riguardo la figura di Travaglio. Il suo post riporta tre articoli apparsi su Repubblica, ovvero un commento di D'avanzo sul "metodo Travaglio" rivolto in particolare all'intervista avvenuta all'interno della trasmissione di Fazio "Che tempo che fa? ", una replica di Travaglio ed una successiva chiosa sempre di D'avanzo. Per praticità vi riporto i link degli articoli( d'av1 ; reply trav.; d'av 2), anche se vi consiglio vivamente di visitare il blog di Luca www.scatoladeisorci.it che oltre ai suddetti link include il suo post... seppur breve merita d'esser letto, che vi troviate d'accordo o meno.

Mia risposta:
Caro luca, finalmente mi accingo a risponderti "formalmente" su una delle tante questioni che riguardano il beneamato Travaglio. Innanzitutto mi piacerebbe capire dove vuoi andare a parare con la tua disamina: facendo finta di non conoscerti mi chiedo se, eventualmente il tuo sia un tentativo di mettere in ombra il suo operato...Nei commenti di risposta al tuo post ho notato che hai prestato molta attenzione alla condanna a 8 mesi (con multa di 100.000 euro) inflittagli in primo grado per un articolo diffamatorio nei confronti di Previti. Vorrei cominciare proprio da qui, facendo alcune precisazioni, in quanto a parer mio hai agito da "giustizialista" tanto quanto sostieni che faccia Travaglio attraverso le sue opinioni. Infatti ti suggerirei di dare uno sguardo sia all'articolo "diffamatorio" in questione, sia alla replica che lui stesso ha rilasciato sul Corriere, giusto per invitarti a formulare un giudizio morale sulla sua condanna; Previti compare solo a margine di un'articolo che riporta un collage di stralci tratti da verbali, collazionati abilmente da Travaglio.

In secondo luogo ci terrei a precisare che parliamo di due pesi e due misure differenti: da un lato un giornalista che si occupa di cronaca giudiziaria, dall'altro una tra le più alte cariche dello stato. Da una parte una condanna in primo grado per diffamazione, dall'altra pesanti ombre, non certo frutto di elucubrazioni Travagliesche ma realtive a verbali, che offuscano una figura istituzionale come il presidente del senato.

D'Avanzo si dimostra un abile retore, e di sicuro lancia un segnale rilevante nei confronti delle "verità confezionate" tendenzialmente mirate a persuadere il lettore...la sua condanna si basa sul messaggio che implicitamente Travaglio cerca di diffondere attraverso la sua "esposizione di fatti", ma a parer mio cade in fallo quando sostiene che il resto della stampa non si è occupata del caso Schifani solo perchè non vi era nulla di nuovo a riguardo. Detto ciò sono pienamente d'accordo con Travaglio quando, nella sua replica, gli fa notare che i "rapporti pericolosi" di Schifani sarebbero da ricordare ai cittadini dal momento in cui quest'ultimo è asceso al ruolo di "seconda carica dello Stato", e sottolinea che all'estero la stampa certamente non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione di rammentarli. Il motivo di tale risposta è molto semplice: occorre trasparenza nelle istituzioni, a partire dalle persone che "teoricamente" noi cittadini deleghiamo ai vertici di queste. Domanda: affideresti mai la tua macchina ad un individuo che sai aver frequentato una banda di ladri di automobili e ricettatori per un certo periodo della sua vita? Ciò non certifica il fatto che sicuramente la tua macchina verrà rubata, ma almeno pregiudizialmente non opereresti una condanna morale nei confronti di un tal individuo? E anche se tu decidessi di affidargliela non sarebbe meglio essere informato preventivamente di tali precedenti?

La seconda risposta di D'Avanzo è un'abile sfoggio di retorica che culmina con un paradossale quanto arguto ribaltamento del "sistema Travaglio", evidenziando le indiscusse capacità sia giornalistiche che intellettuali dell'editorialista di Repubblica. Ciononostante all 'interno di un universo mediatico che spesso tace sulle condanne sia morali che penali di alcuni esponenti pubblici, una voce come quella di Travaglio, un pochino fuori da coro, penso sia necessaria oltre che particolarmente interessante. Le tesi di D'Avanzo concernenti le " agenzie del risentimento" e il presunto " metodo Travaglio" culminano con una pesante affermazione che bolla il suo operato come una " pratica giornalistica che, con fatti ambigui e dubbi manipola cinicamente il lettore/spettatore". Mi chiedo come mai un acuto osservatore quale dimostra d'essere Giuseppe D'Avanzo, non abbia mai formulato una simile conclusione in merito alle innumerevoli BALLE che quotidianamente vengono sfornate dai vari telegiornali e in alcuni casi (non rari di certo) dalla carta stampata.

E sai benissimo che con "balle" non intendo solamente falsità, ma anche l'omissione di alcuni fatti o la loro esposizione in un modo ambiguo e fallace che persuade lo spettatore a pensare tutt'altro. Prendiamo il recentissimo caso Mills, anche se ci sono vari altri casi che ho esaminato su questo stesso blog ( nella categoria riflessioni e politica ne trovi alcuni riguardo il caso rete 4, le regionali in Sardegna ecc.) : sono state ripetute così tante volte le pesanti dichiarazioni di Berlusconi riguardo " certa " magistratura (per un'intera settimana in prima pagina comparivano le medesime affermazioni...secondo lo stesso D'Avanzo in teoria non avrebbero dovuto più costituire una notizia di rilievo no? o almeno non da titolone in prima pagina...)da tv e giornali  al punto che lo spettatore potrebbe benissimo pensare ad una sorta di atto eversivo operato dalle "toghe rosse".
Ci si scaglia tanto contro un giornalista di livello, spesso in grado di sollevare alcune questioni invise a chi ha qualcosa da nascondere, quando il problema dell'informazione in Italia risiede, a parer mio ma non solo, altrove...
"C'è chi, orfano di un'identità politica,ritrova il suo partito perduto nel blog di Travaglio" dici bene nel tuo post e personalmente mi trovi d'accordo. Ma c'è una differenza sostanziale tra la cieca obbedienza di uno stolto lettore e il lavoro degno di nota di un rispettabilissimo giornalista.
Chiudo con l'ennesimo esempio di come i media riportano in misura differente alcune notizie. Condanna a Travaglio 8 mesi ,articolo del "Giornale" (di famiglia), articolo del "corriere" .(l'articolo del "Giornale" è davvero agguerrito, per usare un eufemismo...)
Da sottolineare che Travaglio ha diffamato in un articolo Previti, mentre Berlusconi ha corrotto( o almeno in primo grado è stato riscontrato ciò) un testimone per evitare pesanti condanne in altri due processi ( ben più gravi) a suo carico(quelli di cui parlavamo stamattina)

Qui da room67 è tutto, a te la linea...







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"Bisogna difendersi dalla cultura dell'illegalità"

Da tempo non postavo qualcosa sul blog, impegni relativi alla tesi, pigrizia, timore di passare per un qualunquista anti-berlusconiano...forse solo pigrizia...
En tout cas stamattina mi hanno fatto veramente ridere le accuse rivolte da Berlusconi in risposta all'editoriale apparso ieri sul Times ("Il clown cala la maschera") ... il nostro (ahimè premier) ha tacciato come "comunista" uno dei quotidiani più autorevoli del mondo , anzi ha addiritura affermato che la sinistra italiana, incapace di organizzare una benchè minima opposizione, sarebbe all'origine delle reazioni del Times! Fantastico!
Una delle peculiarità di Berlusconi sta nel riuscire a trasformare ogni attacco rivolto al suo operato, sia pubblico che privato, come una "mossa" della sinistra e dei comunisti che operano in segreto contro la sua persona...
Repubblica ricorda come qualche tempo fa il premier sia riuscito nell'impresa di definire "comunista" un giornale liberal-capitalista come "L'economist", soltanto perchè evidenziava la sua ineleggibilità a causa della miriade di conflitti d'interesse e beghe giudiziare che da tempo immemore lo caratterizzano...
Ora punta il dito contro Murdoch ( suo avversario mediatico ) e il Times, che non mi pare siano proprio emblema dell'estrema sinistra...ma ricordiamo anche le pesanti accuse rivolte alla magistratura, le celeberrime "toghe rosse": dicesi toga rossa, un giudice che, indagando nei confronti del premier, arriva a stabilire ad un certo grado di giudizio, una sua responsabilità penale in relazione alle azioni illegali riscontrate durante le indagini del processo in corso.
A questo punto mi chiedo se anche Fini, quando dichiarò (prima delle politiche del 2008) di non voler avere più a che fare con Berlusca ( salvo poi una ritrattazione all'indomani del voto) fosse stato influenzato dalla "potente sinistra italiana".O magari anche Casini, data la sua scelta (?) di non far più parte della coalizione, avrà avuto qualcosa di rosso che arde nell' animo...
La settimana scorsa, il suo "Giornale" ha dedicato ampio spazio al processo Mills indicando con precisione il nome del premier come "corruttore" ( parlo del primo articolo uscito a riguardo all'indomani della conferma della sentenza, vi prego nel casolo leggiate di non far caso al titolo, che è statomodificato il giorno seguente), per poi ovviamente nei giorni successivi dare ampio spazio alle sue dichiarazioni riguardo "certa magistratura" ecc....che sia stata opera dei comunisti anche quell'articolo?
Per non parlare dei rossissimi "repubblica", "il corriere", "la stampa", oltre alle varie testate internazionali come "Washington post","Independent","24Heures","Le monde", "El pais" e via dicendo...vi sengnalo a proposito una interessante rassegna stampa dei principali giornali stranieri riguardo il caso Noemi riportata da repubblica.Vi segnalo anche un bell'editoriale di D'avanzo intitolato "Un mese di contraddizioni poi arriva la verità ad personam";secondo lui le ricostruzioni di Berlusconi stanno in piedi come un "sacco vuoto"...e come dargli torto?
Avrei tante altre fonti da segnalarvi, ma penso che avrete già cercato e letto abbastanza se siete arrivati addirittura a leggere il mio post, perciò vorrei tornare sui binari del discorso iniziale, ovvero il concetto che Berlusconi ha di "comunismo" e il conseguente concetto di destra, di liberale e di conservatore.
E' stupefacente come scambi facilmente dei liberal-conservatori per comunisti, come nel caso più recente capita a Marco Travaglio, o più in generale come qualsiasi tentativo da parte dell' informazione di risollevarsi dal torpore operato dal suo dolce regime dell'illegalità venga subito bandito come un "atto eversivo e comunista".
Il problema dell 'Italia non sta nè a destra nè a sinistra, ma (a parer mio) nella legalità e nel rispetto delle istituzioni, a partire dalla costituzione. Solo rispettando tali presupposti si potrà parlare di differenze ideologiche. Il concetto liberale di Berlusconi si basa su una sorta di "laisser-faire" non certo simile alle iniziative fisiocratiche relative alla rivoluzione francese, ma piuttosto identificabile all'interno di scorciatoie e sotterfugi atti ad aggirare la legalità per il proprio tornaconto. Se liberale significa liberarsi della legalità, allora temo che lo stesso popolo di destra, più che l' opposizione, dovrebbe preoccuparsi di chi e come viene rappresentato.
Il fenomeno dell'" anticomunismo diffuso" non è certo un'invenzione Berlusconiana, e Noam Chomsky ( probabilmente il più grande intellettuale vivente sul pianeta) lo identifica in uno dei 5 filtri preventivi operati dalla stampa americana nella selezione delle notizie...Bisogna difendersi dalla cultura dell'illegalità, per salvaguardare innanzitutto i nostri diritti, e in secondo luogo per reinserire le questioni politiche all'interno della politica stessa.




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