La tornata elettorale del maggio 2011 sarà sicuramente da ricordare. Al contrario di tutti i pronostici, pure quelli del sottoscritto, il modo di fare e vedere la politica degli ultimi vent'anni è stato per la prima volta bocciato in blocco nelle maggiori città in cui si rinnovavano le amministrazioni.
In questo pezzo non voglio soffermarmi sulle vicende di Milano, Napoli e Cagliari, che per quanto significative, sono analizzate ampliamente dalla stampa e dal mondo dei blog.Vorrei illustrare le vicende di una realtà piccola, ma neanche troppo, come quella di Sinnai, piccola cittadina nella provincia di Cagliari che è stata teatro di uno scenario unico difficilmente riscontrabile in altre regioni italiane. I 16.000 abitanti della cittadina per più di trent'anni sono stati amministrati da una fazione che, per quanto si sia sempre richiamata ai partiti di sinistra dal PCI al PD, aveva ben poco dei valori che questi proclamavano. La vita all'interno della comunità si è progressivamente spenta fino a trasformare la cittadina in un contesto culturale vuoto in cui gli interessi e il clientelismo di chi sedeva in consiglio e in giunta potevano essere facilmente soddisfatti.
Con il finire del 2010, con la sconfitta di Cabras in seno al PD regionale e l'ascesa di Massimo Zedda a candidato sindaco per il capoluogo, un ondata di rinnovamento si riversa pure nei circoli dei centri minori: una giovane vice-sindaco, che sempre ha dovuto lottare per non essere manovrata all'interno della giunta comunale decide di proporre la sua candidatura a sindaco. Maria Barbara Pusceddu diviene la candidata del PD. All'interno della maggioranza la cosa viene mal digerita al punto che si decide di schierare i simboli degli altri partiti di sinistra contro la candidata del PD schierando Paolo Zedda per la carica di primo cittadino. Si trovano contrapposti due schieramenti, rinnovamento e conservatorismo, e con abili negoziati la coalizione di Zedda sottrae forze e personalità al nuovo che avanzava. Barbara Pusceddu apre la porta all'appoggio di qualsiasi lista voglia opporsi allo scempio politico che si sta verificando. Decidono di unirsi a lei alcuni simboli che generalmente si sono sempre schierati a destra ma che, vista la latitanza del PDL a livello locale a Sinnai decidono di proporre qualcosa di nuovo. Il percorso verso maggio vede lo schieramento di sinistra accusare di qualsiasi nefandezza e di "tradimento ideologico" la candidata Pusceddu mentre nella "coalizione anomala" si lavora per cercare di estromettere ciò che all'interno del municipio ormai puzzava, come il rinomato depuratore del paese. I risultati di maggio danno ragione ragione a Barbara Pusceddu e le motivazioni sono facilmente riscontrabili. Per prima cosa i metodi di campagna elettorare abusati da Berlusconi in questi mesi e ripresi da chi in paese si schierava con simboli a lui opposti ormai non funziona più. Come secondo punto il "berlusconismo di sinistra", tanto diffuso in paese a causa di opposizioni inesistenti è stato sconfitto al primo tentativo di opposizione seria portatrice finalmente di un programma serio. Il terzo punto è più che una spiegazione del risultato un'esempio di come dovrebbe essere la politica a livello nazionale: lo schieramento vincitore è formato da personalità di destra e di sinistra; per la prima volta negli ultimi vent'anni si è capito che avere posizioni differenti non significa essere "nemici" ma si tratta di visioni diverse della realtà e come ultimo scopo, se le posizioni politiche sono serie, coerenti e non portatrici di interessi clientelari, hanno comunque la realizzazione del bene comune il quale si ottiene con una sana e correttia dialettica democratica, latitante da tanto tempo in Italia.
Quello che Sinnai si appresta ad affrontare in questi 5 anni è un esperimento politico che servirà a verificare se lè crepe politiche italiane sono superabili: il tutto avverrà contro una vecchia classe dominante che nonostante sia stata devastata dalla tornata elettorale( nessuno dei membri della giunta comunale schierati con Paolo Zedda è stato eletto consigliere) non si da assolutamente per vinta, al punto che più della metà dei consiglieri di opposizione non si sono congratulati con la neo-eletta. Il clima è tesissimo, come nelle coalizioni di centro destra sconfitte nelle maggiori città.
In questo pezzo non voglio soffermarmi sulle vicende di Milano, Napoli e Cagliari, che per quanto significative, sono analizzate ampliamente dalla stampa e dal mondo dei blog.Vorrei illustrare le vicende di una realtà piccola, ma neanche troppo, come quella di Sinnai, piccola cittadina nella provincia di Cagliari che è stata teatro di uno scenario unico difficilmente riscontrabile in altre regioni italiane. I 16.000 abitanti della cittadina per più di trent'anni sono stati amministrati da una fazione che, per quanto si sia sempre richiamata ai partiti di sinistra dal PCI al PD, aveva ben poco dei valori che questi proclamavano. La vita all'interno della comunità si è progressivamente spenta fino a trasformare la cittadina in un contesto culturale vuoto in cui gli interessi e il clientelismo di chi sedeva in consiglio e in giunta potevano essere facilmente soddisfatti.
Con il finire del 2010, con la sconfitta di Cabras in seno al PD regionale e l'ascesa di Massimo Zedda a candidato sindaco per il capoluogo, un ondata di rinnovamento si riversa pure nei circoli dei centri minori: una giovane vice-sindaco, che sempre ha dovuto lottare per non essere manovrata all'interno della giunta comunale decide di proporre la sua candidatura a sindaco. Maria Barbara Pusceddu diviene la candidata del PD. All'interno della maggioranza la cosa viene mal digerita al punto che si decide di schierare i simboli degli altri partiti di sinistra contro la candidata del PD schierando Paolo Zedda per la carica di primo cittadino. Si trovano contrapposti due schieramenti, rinnovamento e conservatorismo, e con abili negoziati la coalizione di Zedda sottrae forze e personalità al nuovo che avanzava. Barbara Pusceddu apre la porta all'appoggio di qualsiasi lista voglia opporsi allo scempio politico che si sta verificando. Decidono di unirsi a lei alcuni simboli che generalmente si sono sempre schierati a destra ma che, vista la latitanza del PDL a livello locale a Sinnai decidono di proporre qualcosa di nuovo. Il percorso verso maggio vede lo schieramento di sinistra accusare di qualsiasi nefandezza e di "tradimento ideologico" la candidata Pusceddu mentre nella "coalizione anomala" si lavora per cercare di estromettere ciò che all'interno del municipio ormai puzzava, come il rinomato depuratore del paese. I risultati di maggio danno ragione ragione a Barbara Pusceddu e le motivazioni sono facilmente riscontrabili. Per prima cosa i metodi di campagna elettorare abusati da Berlusconi in questi mesi e ripresi da chi in paese si schierava con simboli a lui opposti ormai non funziona più. Come secondo punto il "berlusconismo di sinistra", tanto diffuso in paese a causa di opposizioni inesistenti è stato sconfitto al primo tentativo di opposizione seria portatrice finalmente di un programma serio. Il terzo punto è più che una spiegazione del risultato un'esempio di come dovrebbe essere la politica a livello nazionale: lo schieramento vincitore è formato da personalità di destra e di sinistra; per la prima volta negli ultimi vent'anni si è capito che avere posizioni differenti non significa essere "nemici" ma si tratta di visioni diverse della realtà e come ultimo scopo, se le posizioni politiche sono serie, coerenti e non portatrici di interessi clientelari, hanno comunque la realizzazione del bene comune il quale si ottiene con una sana e correttia dialettica democratica, latitante da tanto tempo in Italia.
Quello che Sinnai si appresta ad affrontare in questi 5 anni è un esperimento politico che servirà a verificare se lè crepe politiche italiane sono superabili: il tutto avverrà contro una vecchia classe dominante che nonostante sia stata devastata dalla tornata elettorale( nessuno dei membri della giunta comunale schierati con Paolo Zedda è stato eletto consigliere) non si da assolutamente per vinta, al punto che più della metà dei consiglieri di opposizione non si sono congratulati con la neo-eletta. Il clima è tesissimo, come nelle coalizioni di centro destra sconfitte nelle maggiori città.
7 commenti:
dopo aver ricevuto alcune critiche ritengo necessario fare alcune precisazioni. le mie parole sono la semplice opinione di quanto io, da persona pensante, ho capito e intuito vedendo queste vicende e dagli anni vissuti in questo paese, da cui mi sono progressivamente allontanato. accetto volentieri critiche riguardo la mia opinione ma per essere modificata preferisco fatti e prove che fino ad ora sinceramente non ho visto. inoltre non accetto che si definisca il mio sostegno politico palesemente manifestato durante le elezioni come un cambio delle mie idee politiche con le quali ritengo di essere stato decisamente coerente. se la mie opinioni sulla questioni si dovessero rivelare sbagliate, e ripeto io accetto chiunque voglia dimostrarmi ciò, avrebbe forse dovuto attuare maggiore trasparenza in passato e durante la campagna elettorale. io, per quanto non ho mai votato a destra e ritengo anche in quest'occasione di non averlo fatto, prima di tutto guardo alle persone che ho davanti e a cosa mi propongono, non mi basta sentire "noi siamo la vera sinistra" o "loro sono alleati con la destra".
Unica certezza, essendo amante del dubbio, tra quello che hai scritto tu, è che Paolo non è così.
Lo vedo piuttosto come una variante sul tema Soru
ma guarda caro anonimo, il primo ad avere dei dubbi sono io perchè di fronte a situazioni negative è sempre difficile trovare un responsabile. l'unica certezza è che sicuramente sinnai non è stata gestita adeguatamente in questi anni. io non attacco personalmente il candidato zedda, di cui sinceramente non conosco tanto, però non ho gradito l'atteggiamento generale mantenuto dal suo schieramento durante la campagna elettorale e ritengo principalmente responsabile chi guidava l'amministrazione comunale in questi anni della situazione attuale. se le mie impressioni sono erratte saranno i fatti a dimostrarlo, sicuramente al momento attuale sinnai non è identificabile come esempio di buona amministrazione. magari le cause non sono quelle che io ho illustrato, chi di competenza potrebbe illuminarmi!
A Sinnai vince chi è più Conosciuto! Barbara in questo caso è più conosciuta di Paolo!
Ne hai di fantasia ragazzo mio. Ma che film hai visto?
Barbara è espressione degli ultimi 15 anni di governo tanto è vero che ha fatto 2 mandati da assessore e 1 da consigliere. Quindi parli di rinnovamento a sproposito. Se quella fosse stata mala gestione perchè rinominare Barbara? Visto che conosci le storie di sinnai racconta ai tuoi lettori come si è spaccato il pd...chi non è stato fatto tesserare e chi invece sì, quanti dei nuovi pd provengono dal pdl.
Diciamo che Barbara è una brava persona con alle spalle molte persone meno brave per usare eufemismi. Il Pd non esiste più, tanto è vero che ha perso oltre metà dei voti. Ora sinnai si avvia al primo governo di centrodx...avrà la forza barbara di reggere le pressioni di queste forze? Non mi pare un leone nè una leader - guardati il filmato su videolina - è stata annichilita da Paolo.
Diciamo anche che prima di dire che non ci sarà clientelarismo dobbiamo vedere chi sono gli assessori e cosa guadagneranno le facce d'asino ed i briatori locali da queste elezioni..
poi vediamo quanto dura...perchè tu dai per scontato 5 anni ma io sarei molto molto meno fiducioso...
i
zurrundeddu, finalmente una risposta degna!!!le tue motivazioni sono valide sul considerare barbara una forma di continuità con gli ultimi anni ma io vedo nel suo atteggiamento una volontà di rottura. sulla questione dei tesseramenti, sinceramente, non sono informato a dovere, chiedo venia per questo e un tuo approfondimento sulla questione sempre che tu voglia. inoltre non sono d'accordo sul considerare la nuova amministrazione espressione del centro destra anche se ovviamente non la considero una espressione di sinistra, io lo vedo maggiormente come un esperimento che potrebbe dimostrare che tra destra e sinistra non esiste un muro invalicabile ma è possibile il dialogo come succederebbe in un paese dotato di una sana democrazia. se la giunta non dura 5 anni becceresti un colpo da un miliardo, è raro che si arrivi ad elezioni anticipate in caso di amministrative.
Sui tesseramenti molto semplicemente non sono fatti tesserare molti che sarebbero stati contrari al minestrone. Se guardi il pd adesso è pieno di ex udc e pdl.
Barbara non ha volontà di rottura. Purtroppo ha solo bisogno della politica perchè ha 41 anni e solo lavori precari alle spalle (peraltro rispetto ai quali si dice che siano molto ma molto ridotti). Ed allora è il candidato giusto visto che ha saeguito nel paese, è stata assessore ai servizi sociali, ovvero nel settore più sensibile, ed è anche una brava persona. Il problema lo ribadisco è chi ha alle spalle e anche la sua capacità di resistere alle pressioni inevitabili che da questi verranno. Il suo cellulare sarà bollente perchè certi personaggi che hanno mangiato di politica fino ad oggi pur in minoranza, oggi che sono maggioranza andranno ad abbuffarsi. Saprà lei resistere? è tra l'incudine ed il martello... lo capirà presto temo o lo sa già...ma che altro può fare?
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