sabato 7 novembre 2009

Ho smesso di avere diciott'anni

Tra musica rumori grida e quant' altro, fusi in un 'unica pasta sonora, non so bene come ma riesco cmq a seguire la linea di basso adagiato sul pouf rosso. E' la festa dei miei diciotto anni. Sono fatto. Almeno questo è cio che la gente potrebbe pensare guardandomi o probabilmente ciò che vorrei pensasse.... basta che mi lascino le scatole in pace. In realtà sembra sia più io a preoccuparmi dell' attenzione che gli altri ripongono in me di quanto realmente questi stiano facendo. Lo sapevo non conto un cazzo per nessuno, son qua, sbronzo, abbandonato su questo sacco di riso in una posizione piuttosto innaturale, e nessuno si preoccupa per me... in realtà a stento qualcuno si accorge della mia sagoma e se son fortunato riesce accuratamente a scansarmi.
Sono lucido cazzo, lucidissimo, non provate a dirmi che sono ubriaco perchè m' incazzo... solo ho qualche difficoltà ad alzarmi in piedi, tutto qua, e poi, se proprio fosse necessario mi alzerei...lasciatemi vaneggiare in pace, perchè mi dovrei alzare? Per dimostrarvi qualcosa?
Ah gia è vero, nessuno mi sta considerando, la questione non si pone.
Probabilmente ho bisogno di esser notato, vedrà, questa massa informe di alcolizzati, quando prenderò il diploma e sarò libero di fare ciò che voglio. Piscerò in testa a tutti loro, uno dopo l'altro, no aspetta, ad alcuni voglio anche piuttosto bene...ma chissenefrega dei moralismi, potrò pur voler loro tutto il bene del mondo, ma lo so, lo sento che sono migliore...di loro tutti.
Devo solo trovare il modo giusto per farlo... si, un modo che riesca a coniugare questa cosa qua, quella di essere, no di sembrare, no di dimostrare, nemmeno...di far si che gli altri riconoscano, no aspetta, se sono inferiori come potranno riconoscere... Un modo che riesca a fare in modo che attraverso un vasto riconoscimento gli altri si accorgano di me, ecco, ma senza faticare troppo. E' proprio ciò che mi serve, dare una svolta, un colpo di coda, io mica mi ci vedo a fare
l' impiegato, a far la formichina come in quel romanzo di Orwell dove nessuno conta più di una gocciolina nel mare. Io voglio essere il mare. Sono uno che non si accontenta, io.
Non so di preciso in cosa riuscirò al mio meglio... si certo, la musica, l'estro non mi manca, è solo questione di tempo, prima o poi troverò il suono giusto, il pezzetto di puzzle che riuscirà a dare quel tocco di nuovo alla musica, la mia musica, ne sono certo, è solo un caso che ancora non abbia scritto una canzone per intero...quando sarà il momento il turbine dell' ispirazione mi travolgerà e sarà solamente un impeto di genio e follia. Mi piacerebbe fosse così.
Sono un artista dentro, nel mio modo di esistere, non solo per quello che faccio, cioè che farò, è questo che fa la differenza, la sento forte io, la vibrazione. E 'solo questione di tempo ma non voglio aspettare. A questi beoni festaioli non importa un cazzo di ciò che penso, anzi sono sicuro che non avranno pensato nemmeno alla metà delle cose sulle quali sto riflettendo. Ho deciso, comincio da domani, ma che dico, da ora, no ora no, ho il culo pesante e l'erba mi ha anestetizzato le capacità motorie. Domani, domani sarà domenica, avrò un 'intera giornata per pensarci su e programmare la svolta, cominciare a prendere seriamente la mia vita, realizzarmi...domani.





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3 commenti:

James ha detto...

domani è sempre troppo presto, troppo da non fare oggi. capire a quanto pare non è così importante se vivi con sufficienza, come con sufficienza puoi valutare gli altri (inferiori, è quanto di più comodo). non saranno state tante (mai abbastanza) le volte che hai pensato di cambiare, di svoltare, ma le senti opprimenti come un mucchio di lavoro sul tavolo, carte accumulate da anni. Così ti limiti a dare una spolverata di tanto in tanto, non puoi mica iniziare a lavorare in mezzo a quel casino. Ora i problemi sono ordinati ma sono tantissimi, ogni giorno aumentano di numero e crescono di importanza. Non ti va di lasciare indietro niente, meglio tenere in sospeso, gettar via le carte rovinate e lasciare che se ne rovinino altre, senza pensare troppo all'importanza.
Bisognerebbe "svoltare" di continuo, averne la capacità e l'aiuto, a volte basta davvero poco. Certe volte credo di averli persi i miei 18 anni, altre credo di averli ancora, ben vivi. Pensarci però, è tenere in sospeso.
bel post

p.s. non ricordo la festa dei tuoi 18... sry! e scusate se è poco chiaro, mah...

tizeta ha detto...

vecchio, la festa dei miei 18 anni, quella vera è rimasta negli annali...forse non ti ricordi bene perchè eri impegnato con chi sai tu, ma quella sera facemmo un falò in spiaggia e io rotolai piu e piu volte su me stesso sulla sabbia....

James ha detto...

ahah già! ;) ma vedi certe cose sono indimenticabili...