Sarà banale? Voglio dirlo lo stesso. Con il suo atteggiamento, con il suo rispetto per la giustizia, Renato Soru ha dato una grande lezione di dignità a tutti. Mentre altri politici utilizzano da anni un branco di servi in parlamento e nelle redazioni per cambiare le leggi scomode e far credere agli italiani di essere perseguitati, il nostro ex presidente della Regione ha accettato con serietà di essere giudicato dal tribunale e ha sempre subordinato ogni decisione sul suo futuro politico all’arrivo della sentenza. Che oggi è arrivata: Renato Soru è innocente.
Ma al di là delle valutazioni processuali sul caso Saatchi & Saatchi, mi verrebbe da dire che l’assoluzione è la giusta ricompensa per un uomo che con il suo atteggiamento ha ridato dignità alle istituzioni sarde. Dopo mesi di P3, di presidenti babbei, di assessori che incontrano Flavio Carboni, di consiglieri regionali che si pagano la spesa e le vacanze con i soldi con i quali dovrebbero fare attività politica, di ipocriti in giacca e cravatta che indicano la pagliuzza quando hanno la trave nell’occhio, avevamo bisogno di qualcuno che tornasse a comportarsi come una persona normale.
Perché è normale accettare il giudizio di un tribunale, è normale per un politico non candidarsi se si è sotto processo, è normale per un politico rispettare la magistratura. Ma queste sono semplici verità che spesso tendiamo a dimenticarci. Grazie a Renato Soru per avercele ricordate. E grazie per aver dimostrato che i politici non sono tutti uguali.