(di Antonello Angelini)
Finalmente, dopo tanti rinvii cercati dai Pm, si è chiusa la fase del dibattimento nell’ aula 216 della 9 sezione del tribunale di Napoli. Non so se si arriverà ad avere mai una sentenza essendo ancora pendenti molte situazioni tra le quali la prima è la richiesta di ricusazione di Teresa Casoria (pres. della 9° sezione e del collegio giudicante) da parte del procuratore Lepore e dei sostituti procuratori Narducci e Capuano. A questo punto credo sia venuto il momento di capire a livello sportivo cosa sia rimasto in piedi del castello accusatorio che ha portato nel 2006 alle sentenze sportive. Le sentenze sportive si basavano essenzialmente su alcuni dati allora incontrovertibili:
1) Moggi aveva un rapporto unico con i designatori arbitrali e pur non essendo riusciti a trovare alcuna partita della Juventus truccata, questi rapporti e la insana intemperie che gravava sul campionato di calcio della serie A, aveva portato a ritenere non veritiera la classifica .
2) Il sorteggio era truccato. Nella sentenza non si spiega come ma veniva dato come un dato acquisito.
3) Paparesta al termine di Reggina – Juventus era stato chiuso nello spogliatoio facendo guadagnare a Moggi una incriminazione per “sequestro di persona”.
4) Moggi era talmente potente che addirittura soggiogava il potere politico, e la dimostrazione era la telefonata del ministro dell’interno Pisanu che si confrontava con lui sul da farsi alla vigilia della morte del Santo Padre.
5) Moggi aveva tra i suo sodali l’ arbitro De Santis che gestiva un gruppo di arbitri denominato “la combriccola romana”.
6) Moggi e Giraudo riuscivano a far squalificare nelle partite precedenti i giocatori delle altre squadre che cosi si trovavano dimezzate nell’incontro con la Juventus. (Udinese-Juventus e Bologna-Juventus per esempio).
7) Moggi gestiva un potere mediatico dimostrato dal fatto che chiamasse al Processo del Lunedì di Biscardi per non far penalizzare troppo questo o quell’arbitro .
8) Gli arbitri che facevano parte della cupola venivano ricompensati non con somme in denaro o altro, ma se facevano ciò che voleva Moggi non erano penalizzati con squalifiche. Al contrario non arbitravano più le partite importanti ed in generale non venivano utilizzati per varie domeniche, perdendo cosi dei soldi (5.000 euro a partita ).
9) Moggi organizzava cene coi designatori prima delle partite (Livorno-Juventus).
10) Moggi si confrontava sulle griglie arbitrali per i sorteggi coi designatori, ed era l’ unico ad avere tale potere.
11) Moggi sapeva in anticipo i nomi degli arbitri e degli assistenti (in anticipo rispetto al comunicato ufficiale).
ADESSO veniamo a ciò che uscito in 3 anni di processo:
1) Moggi non era per niente l’unico a chiamare i designatori arbitrali, lo facevano tutti, da Moratti a Facchetti, Cellino e Foschi, Campedelli e quasi tutti i presidenti o dirigenti di A e B .
2) Il sorteggio non era truccato. Notai, giornalisti e altre intercettazioni hanno dimostrato come il sorteggio fosse regolare.
3) Paparesta non è mai stato chiuso nello spogliatoio. Archiviato il fascicolo alla Procura di Reggio Calabria, lo stesso arbitro ed altri hanno testimoniato come il fatto non sia mai successo. Inoltre c’ è una intercettazione nella quale Paparesta dice, riferendosi all’alterco con Moggi e Giraudo dopo il match, toni forti, non parolacce“ .. (fin troppo educati dopo quell’ arbitraggio insomma) . Ovviamente questa ultima intercettazione era stranamente “sfuggita”.
4) Moggi non solo non riesce a condizionare nella maniera da lui voluta, ma Galliani in un’altra intercettazione stranamente “sfuggita“ si fa beffe di lui, vantandosi con Meani: «mica dormo» e «quel figlio di puttana di Moggi che con Capello fa una coppia micidiale voleva giocare, invece noi slittiamo». E la giornata di campionato slitta, cosa mai successa nella storia della serie A. Ma Galliani non era quello che a malapena conosceva Meani???
5) La Juve con De Santis ha il peggiore score rispetto a tutti gli altri arbitri. Inoltre perde a Palermo e con l’Inter in Supercoppa proprio grazie ad errori della terna capeggiata da De Santis. Gli altri arbitri della combriccola romana non arbitrano mai la Juve. Inoltre in generale la Juventus fa 1,80 media punti a partita con gli arbitri considerati amici di Moggi e 2,60 di media con quelli considerati fuori cupola. Migliore media Collina: 5 vittorie e 1 pareggio, compresa la vittoria nello scontro scudetto a Milano. Dopo quella partita Galliani e Collina si sentono al telefono. Ma non era proibito? Sfuggita anche questa intercettazione.
6) Ebbene bastava studiare con un po’ di voglia di indagare, i dati del campionato e Auricchio e Narducci avrebbero avuto una bella scoperta: chi chiede i danni al processo di Napoli (Brescia) comanda la speciale classifica delle squalifiche “preventive” e quindi ha beneficiato di più, la Juventus si trova in questa classifica alla pari dell’ Inter vittima di calciopoli e sotto le potentissime Reggina, Atalanta e Lecce. Adesso fatevi quattro risate !!!
7) Il processo di Biscardi !!! Non varrebbe manco la pena di parlarne, comunque Auricchio capo delle indagini in aula alla obiezione degli avvocati sul fatto che la rivale della Juve avesse molto in comune con 3 reti Mediaset, risponde cosi: «Non mi risulta che il Mediaset sia controllata dal Milan». A noi risulta però che abbiano lo stesso proprietario caro Auricchio!!!
8) I fatti smentiscono ampiamente questa teoria: Racalbuto accusato di aiutare la Juve anche dopo la raccomandazione telefonica di Carraro a Bergamo «non si aiuti la Juve mi raccomando», non arbitra per 8 giornate, Paparesta che invece fa perdere la Juve a Reggio con errori grossolani viene mandato in B per un giornata e torna subito ad arbitrare in A. Pairetto (ipotetico sodale di Moggi) il giorno dopo gli dice che gli daranno una giornata in B, di non preoccuparsi. Inoltre Dattilo che da le ammonizioni ed espulsioni “preventive” a favore della Juve in Udinese –Brescia (tra l’ altro partita per la quale viene condannato Giraudo nel rito abbreviato), non arbitra per 18 giornate in serie A, un record!!!
9) Cene e incontri coi designatori le facevano in molti: Facchetti e Moratti (passa a prendere il regalino) , ma anche Baraldi assistito da Sacchi (proprio lui il grande moralizzatore sputtanato su RadioRadio da Bergamo in diretta telefonica), Galliani si incontrava con Collina nel ristorante di Meani nel giorno di chiusura ovviamente, senza camerieri e cuochi, cucinava Meani… meglio non farsi vedere. E perché era meglio non farsi vedere?
10) Non solo Moggi non era l’unico, ma risulta una sola telefonata a suo carico con Bergamo, nella quale si confrontano le griglie per il sorteggio della prima fascia. Alla fine non uscirà quella griglia ma un’altra. Facchetti invece chiede a Mazzei vice designatore di taroccare il sorteggio inserendo per la partita Juventus–Inter due arbitri preclusi (uno perché di Torino, l‘altro perché aveva arbitrato la Juve la domenica prima, cosi da far uscire assolutamente il terzo arbitro, quello gradito a loro: Collina. Arbitrerà Rodomonti e sbaglierà a favore dell’Inter. Perfino un giornalista della Gazzetta, anzi, il vicedirettore Ruggero Palombo, fa le griglie al telefono coi designatori a dimostrazione di come non ci fosse nulla di particolarmente strano. Altri parlano direttamente con gli arbitri o con i guardalinee, Moggi no. Spalletti chiama un arbitro, Facchetti un altro, di Galliani abbiamo detto, Meani ha centinaia di telefonate con arbitri e guardalinee, addirittura uno di questi (Puglisi), grande tifoso rossonero, durante l’intervallo di una partita arbitrata da lui in nord-Africa, chiama Meani per sapere cosa ha fatto la sua squadra del cuore, il diavolo rossonero. Poi si stupisce perché i designatori non gli facessero arbitrare la Juve magari. Però arbitrava il Milan. Ed aveva contatti diretti telefonici con Galliani; cosa si dicessero non si può sapere non essendo intercettati nessuno dei due, però buttare un orecchio li non ci sarebbe dispiaciuto vero Auricchio? Mannaggia!!!
11) Moggi sapeva in anticipo rispetto al comunicato gli arbitri e gli assistenti, Meani invece li designava lui !!! Collina in una delle altre intercettazioni “sfuggite” dice a Meani: «Vedo che hai una certa potenza!» riferendosi alle designazioni de guardalinee. Manfredi Martino, testimone dell’accusa, inviava messaggini al Milan anticipando le designazioni: «Trefoloni, non mollate, siamo tutti con voi»… e chi erano questi tutti? Forse anche i designatori? La Zarina? chi??? !!! Facchetti chiama Mazzei e gli indica in codice i guardalinee che erano graditi: numero 1 e numero 2 ! E Mazzei risponde: «certo, numero 1 e 2» . E questo avveniva 2 giorni prima della partita, mica dopo il sorteggio degli arbitri, ma prima del comunicato ufficiale. Persino il potentissimo Governato del Brescia fu più rapido di Moggi a sapere le designazioni. Ma anche queste intercettazioni, piaccia o non piaccia, erano stranamente “ sfuggite”.
Per brevità non aggiungo, altro se non la speranza che tutte queste novità non “sfuggano“ anche in sede sportiva, comunque finisca il processo di Napoli. La FIGC deve dare conto indipendentemente dalla sentenza di Napoli e farci capire se tutto questo era normale chiacchiera tra tesserati, come io e altri riteniamo, e allora ci dovrà spiegare perché la Juventus è andata in B, oppure dovrà punire con la stessa severità tutti gli altri, anche quegli intercettati che ancora non sono venuti fuori (le tante intercettazioni della Roma di cui parla la difesa di Moggi per esempio). Dovrà essere valutata ache la posizione dell’ Inter nel caso Nucini, un arbitro che collaborava come cavallo di Troia con l’ Inter pur continuando ad arbitrare sia l’Inter che altri; dovranno riassegnare o no quegli scudetti tolti alla Juve con sentenze frettolose e fatte da documentazioni più che parziali. Dovranno spiegarci come mai in questi processi non c’è una sola cosa che quadra.
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