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sabato 15 maggio 2010
D I M I S S I O N I !
Per la seconda volta chiediamo le dimissioni IMMEDIATE di Ugo Cappellacci, governatore della Sardegna, iscritto dalla Procura di Roma nel registro degli indagati per gli appalti dell'eolico, con l'accusa di CORRUZIONE e abuso d'ufficio. Stando anche alle parole del Presidente del Consiglio, nonché burattinaio di Cappellacci stesso, ovvero "chi sbaglia deve pagare", ci aspettiamo dimissioni istantanee, in modo da poter chiarire la sua posizione davanti ai giudici senza influire negativamente sui lavori, già parecchio rallentati, del consiglio regionale sardo. Maggiori informazioni QUI.
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4 commenti:
A parer mio ci sono tre cose da tener ben presenti: a) la possibilità di farla franca
B) il fatto che in italia non è consuetudine dimettersi se indagati
C) che non è stato espresso alcun giudizio, se non quello morale che peraltro è arbitrario, e che quindi non v' è prova di reato .
Allo stato attuale delle cose, se da le dimissioni significa che il presupposto a) è praticamente nullo.
Evidentemente o ha buoni agganci o non ha tutti i torti riguardo la sua difesa.. perciò eviterei di associare un'accusa ad una condanna, come fa travaglio.
Non sono mai stato d' accordo con la sua elezione perciò non voglio difenderlo, ma finchè non sarà reato mantenere la carica mentre si è indagati lui ha tutto il diritto di stare dove sta. Possiamo al massimo esprimere il nostro biasimo in senso morale, ma non legale.Perciò non mi aspetterei reazioni da paesi scandinavi per quanto concerne le dimissioni di Scappéllaci presidente.
io sono per le dimissioni.
politicamente, il poter farla franca non significa/giustifica nulla.
riguardo la prova di reato, anche questa non importa (i processi e le sentenze "provano" i reati); se la stampa pubblica informazioni che rendano anche soltanto dubbio il coinvolgimento di cappellacci, il governatore deve dimittersi (la stampa dovrebbe chiederlo incessantemente).
le garanzie nel processo non sono garanzie politiche (non dovrebbero).
Bisognerebbe essere chiari: un incarico pubblico non è un lavoro come un altro. Se vieni beccato a delinquere, a favorire chi delinque e via dicendo comportamenti poco consoni al ruolo di amministratore pubblico, DEVI LASCIARE IL POTERE.
Non c'è nessuno che possa obbligare il mascalzone a dimettersi (rari casi, alto tradimento e robe simili), nei paesi anglofoni questo compito spetta alla stampa.
Se adesso autocensuriamo le nostre idee perchè "tanto non cambia un cazzo e non contiamo un cazzo", esprimendo il nostro "biasimo morale" (quella frase poi me la spieghi! ripeto, eccetto rari casi non esistono in nessun paese organi politici che possono giudicare) saremmo solo un po' patetici, gli italiani del "si fa quel che conviene e cha da risultato". Poi non lamentiamoci se ci si appiattisce su queste posizioni e non si fa mai uno scatto verso la giustizia.
Renato Soru è intervenuto sulla faccenda: "Il governatore mente (comincia con un'entrata a gamba tesa!). Cappellacci ha solo finto di essere contro l'eolico. Il centrodestra ha cancellato le regole lasciando la Sardegna senza nessun argine contro gli speculatori. Poi un anno dopo, nel marzo scorso, è intervenuto con una direttiva frettolosa e confusa. Può darsi che il governatore abbia preso paura per le indagini sul G8 e i grandi appalti". Quest'ultima frase è la chiave: a vista d'occhio si è intuito il comportamento (goffo? maldestro?) dell'attuale governatore. Infine, Soru ha concluso: "E' indispensabile che Cappellacci venga nell'Aula del Consiglio
regionale e dica chiaramente se e' in grado di rappresentare gli
interessi dei sardi e della Sardegna o se e' totalmente nelle mani di un
comitato politico e di affari". Ineccepibile.
Quanto al mio post, chiedo le dimissioni come provocazione, ma non solo. Il commento di James direi che, dal mio punto di vista, è sacrosanto. Il passaggio centrale in particolar modo: un incarico pubblico non è un lavoro come un altro.
@TZ: non mi pare di aver fatto l'associazione accusa=condanna, infatti ho scritto: "ci aspettiamo dimissioni istantanee, in modo da poter chiarire la sua posizione davanti ai giudici senza influire negativamente sui lavori, già parecchio rallentati, del consiglio regionale sardo." Anche alla luce delle dichiarazioni del suo burattinaio, ovvero "chi sbaglia deve pagare", "via le mele marce" etc etc.
Ancora Soru: "Cappellacci non è padrone di se stesso, è nelle mani di chi lo ha governato da subito. Non ha alcuna autonomia, nomina il direttore dell'Arpa Sardegna sotto dettatura di Verdini, figuriamoci che freno può mettere all'affare eolico".
Ecco cosa significa dire le cose come stanno!
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