giovedì 20 maggio 2010

Sorridono soltanto i fessi.

Saranno i soldi sottratti al Sulcis, una delle zone più depresse della Sardegna, a far disputare le regate del Louis Vuitton Trophy alla Maddalena. È l'ultima beffa che va in scena sull'isola, già messa a dura prova dallo scandalo G8 e dall'abbandono delle strutture costruite per ospitare i Grandi della terra. E non è la sola: mentre gli edifici dell'ex Arsenale vengono tirati a lucido per l'evento in programma da sabato al 6 giugno, a poche centinaia di metri un'altra eredità del mancato G8 langue nella desolazione. È l'albergo a cinque stelle realizzato nell'ex ospedale militare, ancora abbandonato a se stesso e circondato da erbacce. L'intervento qualche tempo fa della Corte dei conti secondo la quale una gara di vela non può essere considerata un'emergenza, e un grande evento, dunque non può essere affidata alla Protezione civile. Così, su disposizione del governo, l'organizzazione della Louis Vuitton è passata alla Regione. Fuori Bertolaso, dentro Ugo Cappellacci. Svolta automatica anche nella gestione economica. Perché uno dei problemi più difficili da risolvere è stato quello dei finanziamenti. Il costo della manifestazione, secondo il preventivo originale, era di 4 milioni di euro. Di questi - diceva l'ordinanza firmata dal premier Berlusconi - 3 milioni e 750mila li avrebbe messi lo Stato attraverso il fondo della Protezione civile "appositamente integrato dal ministero dell'Economia e delle Finanze", mentre i restanti 250mila li avrebbe sborsati la Regione Sardegna. Poi è arrivata la Corte dei conti: una regata non è una catastrofe. I magistrati contabili hanno tagliato di 2 milioni e 300mila euro il contributo statale all'evento, ingarbugliando i piani del governo. Che per rispettare gli impegni presi ha dovuto escogitare un sistema che adesso non mancherà di causare polemiche: i soldi che servono - ha stabilito Berlusconi - verranno presi in "prestito" da quelli riservati alla bonifica del Sulcis, una delle zone più depresse della Sardegna, per la quale esiste un fondo pluriennale finanziato principalmente dall'Europa (ma anche dallo Stato italiano e dalla Sardegna) di oltre 20 milioni di euro.

Fonte Repubblica.

Insomma, a poco più di un anno dalla vittoria elettorale, scandita dalla promessa "La Sardegna torna a sorridere", a sorridere sono soltanto i fessi. Per tutti gli altri preoccupazione: un governo regionale maldestro, per non dire incapace, e "arraffone". E un unico comune denominatore: il vento. Che serve per le regate, e serve per l'eolico, e da cinque giorni sta affliggendo l'isola inesorabilmente. Continuerà a soffiare fino a spazzar via il governator Testa di Legno...?

PS: l'immagine l'ho presa dal blog di icynoise, sempre ispirato!


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

1 commento:

Tore ha detto...

complimenti, l'immagine è una perla!