sabato 10 gennaio 2009

Giustizia e legalita': giustizia legale e giustizia morale

Per parlare di giustizia e legalita' al giorno d'oggi, non si puo' trascurare l'evoluzione storica di questi due concetti in rapporto alla percezione che puo' averne il singolo individuo.
Sarebbe opportuno inoltre discernere tra “senso di legalita” e cio' che viene considerato come “legale”.
Tali concetti sono il prodotto di evoluzioni della mentalita' nelle generazioni, dovute a molteplici fattori quali abitudini, tradizioni, forme di governo ecc.,spesso strumentalizzate o usate come coercizioni per regolare la vita del popolo, e non sempre aderenti al carattere morale che questi termini rivestono.
Attualmente siamo tutti convinti di possedere un senso morale sufficientemente spiccato da poter facilmente distinguere cio' che dovrebbe essere “giusto” o “legale”, e cio' probabilmente a causa delle evoluzioni,in senso democratico, che i paesi piu' sviluppati hanno adottato.
In passato antiche societa' come i maya o gli aztechi,operavano consuetudinariamente sacrifici umani in modo tale da ingraziarsi le varie divinita' e scongiurare cosi' carestie o sconvolgimenti metereologici...ora il solo pensiero di un omicidio ci disgusta, smuove il nostro senso morale: ma esso e' completamente arbitrario e si costituisce in base al contesto culturale oltre che grazie al nostro intelletto.
Vari regimi dispotici sono stati l'esempio di come la legalita' potesse essere uno strumento,piuttosto che un valore da condividere,dai numerosi tiranni a capo di svariati imperi fino a manifestazioni politiche recenti come il fascismo in italia.
C'e' pero' da notare, come il senso morale di giustizia si sia fatto largo tra le popolazioni nei casi in cui ci sia stata l'opportunita' di una discreta circolazione di idee unita a basi culturali solide, che vertevano su un punto comune. La legalita' e' sempre stata la prerogativa dei governi,e fermenti come la rivoluzione dei coloni in america o la stessa rivoluzione francese hanno palesato delle importanti prese di coscienza da parte della popolazione in direzione di un senso ampiamente condiviso di giustizia, comprendente l'uguaglianza dei singoli,sia davanti alla legge, sia a livello sociale.
Non sarebbe inopportuno percio' affermare che “la giustizia viene prima della legalita'”, o meglio che quest'ultima sia un semplice adeguamento alla comune accettazione di valori morali che spesso caratterizzano le societa' evolute ( o almeno si spera...)
Parlare di societa' evolute associandole ad un maggiore e miglior senso di giustizia evidenzia la stretta connessione che esiste relativamente al fattore socio-culturale delle masse. Non a caso i fenomeni di delinquenza piu' dilagante sono presenti laddove' ristagnano mentalita' poco sviluppate e inadeguata cultura,oltre ad una diffusa poverta': basterebbe considerare il caso di Napoli e dintorni,che sovente si distinguono per l'alto tassso di criminalita'.
Ma restringere il discorso a questa relazione potrebbe essere riduttivo, in quanto un ruolo molto importante viene rivestito dalle istituzioni.
Queste devono essere in grado di garantire al cittadino sicurezza e diritti; quando vengono meno, il cittadino si appella alla propria moralita' per “ farsi giustizia da se”.Non e' affatto una coincidenza il maggior senso di “legalita” attribuito alle poplazioni scandinave ,dove vi sono valide democrazie e governi efficienti, in rapporto al nostro modo di fare “all'italiana”, spesso frutto della reazione dei singoli alle inefficienze istituzionali e governative particolarmente spiccate dalle nostre parti.
Riassumendo, la giustizia prevale sempre sulla legalita',di conseguenza si uniformera' alle leggi soltanto quando queste riusciranno realmente a tutelare i diritti del cittadino, che non ricorrera' alla “giustizia personale”in risposta al suo malcontento, ma fara' delle stesse leggi il proprio strumento di difesa.Se poi questo buon funzionamento istituzionale avverra' in un clima economico, sociale e culturale favorevole,i risultati non tarderanno certo a venire.



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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per lo spunto, Tz. In proposito credo sia interessante conoscere la posizione espressa da Gherardo Colombo in questo libro:
http://www.ibs.it/code/9788807171451/colombo-gherardo/sulle-regole
Il link è utile per accedere a una recensione chiarificatrice, che penso sia utile al dibattito

Anonimo ha detto...

e magari anche questo...
http://unoenessuno.blogspot.com/2008/03/la-lezione-sulle-regole-di-gherardo.html

tizeta ha detto...

beh,effettivamente mi trovo sulla stessa linea di colombo, nonostante non vanti una pluriennale carriera da magistrato e sia stato per giunta preceduto di gran lunga dal suo libro...
la mia e' stata una naturale riflessione sullo stato delle cose, che dopo qualche tempo ho deciso di mettere x iscritto,proprio per sollevare un po di polvere in merito a cose quasi " ovvie" o date per acquisite come appunto i concetti di giustizia e legalita'.
Cerco spesso di ragionare sulle essenze dei problemi, e per quanto concerne la politica,la forbice che separa giustizia e legalita' dovrebbe essere richiusa al fine di poter garantire quel naturale presupposto indispensabile alla vera democrazia.grazie ancora x i link!