mercoledì 19 maggio 2010

Arriva la Lega Nord Sardinia: che imbarazzo...

Domenica 23 maggio, in piazza costituzione a Cagliari, è previsto un comizio di Umberto Bossi: verrà per fare campagna elettorale per la Lega Nord Sardinia, lista che appoggia la candidatura di Piergiorgio Massidda alla presidenza della provincia. E qui è proprio il caso di dire: ci mancava soltanto questa. O, ancora meglio, ci mancavano soltanto loro... Insieme a Bossi, al comizio interverrà anche Roberto Cota, governatore del Piemonte. Cosa lo spinge dal Piemonte fino a qui? Chissà, forse è diventato una sorta di talismano, di porta fortuna della Lega, dopo l'inspiegabile, anche per loro stessi, vittoria in Piemonte. O magari la Lega ha in mente, in vista dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia (e non della Repubblica, come ha affermato Berlusconi...) il ritorno al regno sardo-piemontese. E direi che non ci andiamo lontano...

Gli ultimi arrivati (purtroppo qui non siamo al Nord...) portano il loro messaggio: "i Sardi non sono meridionali, in Sardegna non c'è la mafia, la Lega porta il metodo amministrativo della responsabilità, del bastare a se stessi". Ormai appare chiaro a tutti che in questa bistrattata regione tutto ciò che serve è un piffero. E qualcuno che ci soffi dentro, naturalmente. Lo dimostra ampiamente la testa di legno che ci ritroviamo come governatore. Però, serve comunque una piccola analisi. Essendo, ormai, i leghisti maestri del calcolo politico (in Italia, ovviamente!), viene da chiedersi come mai abbiano deciso di spingersi così a sud; la risposta potrebbe essere semplice: dai loro calcoli è risultato che il ritorno elettorale di questa discesa in campo potrebbe avere numeri sostanziosi. Il che, all'imbarazzo di avere la Lega Nord in Sardegna, aggiunge anche preoccupazione. Numeri sostanziosi che derivano dal consueto modo di fare "politica" della Lega: ovvero la semina di paura, e la favoletta dell' "essere radicati nel territorio", che non vedo però come possa essere raccontata qui. In più, fattore che secondo me sta diventando determinante, la moda. Esatto, la Lega Nord sta dilagando in Italia come una moda. Non c'è da stupirsi, una volta constatato il bassissimo livello culturale di questo Paese. La Lega Nord è l'ultimo grido (in tutti i sensi...) in fatto di politica, e non essere leghisti oggi significa essere fuori moda. Un po' come portare pantaloni di velluto invece dei jeans strappati a fine anni '70. Io, che vivo in un posto che sta a Cagliari come Harlem sta a New York (per chi non avesse capito: fortissima presenza di neri) non sento alcun bisogno della Lega e dei suoi principi incivili. E mi auguro che tanti altri miei conterranei non ne sentano il bisogno. Anche se non ci credo, non possiamo correre il rischio di non essere alla moda... Un piccolissimo aspetto positivo però potrebbe esserci: la Lega Nord Sardinia sosterrà alle prossime provinciali, qui a Cagliari, un candidato di centrodestra che però si schiera anche contro il candidato del Pdl. E questo, secondo me, mostra che non è la Lega ad essere un fedele alleato di Berlusconi, ma esattamente il contrario.
Chiudendo: finché non saremo leghisti, noi sardi siamo un popolo civile e accogliamo tutti, comunitari e non, con un benvenuto. E così facciamo anche con la Lega Nord, e il nostro benvenuto va in particolare a Roberto Calderoli, ministro, dentista e critico cinematografico...





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