sabato 18 ottobre 2008

Quit Coal


È partita alle prime luci dell'alba la doppia azione di Greenpeace presso la centrale Enel di Civitavecchia. Gli attivisti sono entrati nella centrale e - a oltre cento metri di altezza - hanno aperto due enormi striscioni con il messaggio "Il governo contro Kyoto" e "mai più carbone". In contemporanea dalla nave di Greenpeace, "Arctic Sunrise", sono scesi i gommoni con un altro gruppo di attivisti che hanno scritto sul molo "Quit coal", no carbone.
L’azione di oggi vuole denunciare l’ostilità del Governo italiano al “pacchetto clima ed energia” dell’Unione europea
. Il timore è che dietro la richiesta di ‘maggiore flessibilità’, il Governo intenda compromettere l’accordo e quindi sabotare il percorso per la seconda fase per Protocollo di Kyoto.
Con questa protesta Greenpeace chiede al Governo un ‘Piano Marshall’ per efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili: l’unica alternativa possibile per centrare gli obiettivi europei. Questi obiettivi sono un’occasione importante per il nostro Paese: la maggior parte dell’obiettivo del 20 per cento di efficienza in più negli usi elettrici è concentrato nell’industria e nel terziario, i settori che generano ricchezza.
Rinnovabili ed efficienza energetica sono la soluzione vera per l’Italia
. Non certo un ritorno al nucleare, fonte rischiosa e costosa, promossa per favorire alcune lobby e non certo l’ambiente.
La recente conversione a carbone della centrale di Civitavecchia rappresenta il fallimento della politica energetica italiana verso la riduzione delle emissioni di gas serra. Una volta in funzione, la centrale di Civitavecchia immetterà in atmosfera oltre 10 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni di 2 milioni di SUV, ognuno dei quali percorre 25mila km in un anno.
Tutto ciò va ad aggiungersi al ritardo che l’Italia ha già contratto per Kyoto: 50 milioni di tonnellate l’anno. Per questo Greenpeace ha lanciato una cyberazione per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita. Se non lo hai già fatto, firma la petizione e chiedi ai tuoi amici di farlo.

(Dalla mailing list di Greenpeace).

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4 commenti:

Pellescura ha detto...

Adesso che c'è la recessione figuriamoci se si penserà all'ambiente...

Matthew ha detto...

Concordo con te, Pelle: le tue sono parole di chi sa come vanno le cose.

Anonimo ha detto...

...stamattina (credo) Greenpeace ha fatto un blitz a Fiume Santo per sollecitare la giunta regionale a "togliere ogni limite all'eolico".

Se è una trovata provocatoria può anche andar bene, ma se la richiesta è seria allora Greenpeace è andata fuori misura. http://www.altravoce.net/2007/05/05/vento.html

Ale ha detto...

in che cosa consiste il pacchetto clima ed energia dell'unione europea?