Verdini: «Ti passo il presidente della Sardegna... che è un amico... quello che tu mi avevi detto che volevi salutare... te lo passo e poi dopo fisso un incontro con lui».
Cappellacci: «Piacere di conoscerti».
Fusi: «Anche a me».
Cappellacci: «E poi abbiamo un caro amico comune.... quindi per la proprietà transitiva ... c’abbiamo un'amicizia».
Fusi (ridendo): «Te hai anche una bellissima terra...».
Cappellacci: «È la più bella d'Italia ... non una “bellissima terra”. Semplicemente la più bella d’Italia».
Fusi: «Io sono innamorato di quella terra lì». (Cappellacci ride). Un po’ meno dei sardi...».
Cappellacci: «Guarda... sfondi una porta aperta... perché ho la consapevolezza del vero grande limite della Sardegna: noi sardi. E quindi...» (ride ancora) I due si salutano, non prima che il presidente, ricambiato da un laconico «grazie», abbia detto: «Spero di poterti conoscere presto di persona». La conversazione tra Fusi e Verdini riprende. Ma parlano ancora di Cappellacci.
Verdini: «C’avrebbe delle aragoste pronte...».
Fusi: «Si va in elicottero a prenderle...».
Verdini: «Non “a prenderle”. Si va a mangiarle là. Non le dà».
Fusi: «Non le dà?».
Verdini: «Le devi mangiare sul luogo...».
Prima una considerazione personale: il limite della Sardegna non sono i sardi, ma tu Ugo, grandissima testa di cazzo!
E adesso la considerazione politica: resta una sola cosa da chiedere, a gran voce:
LE D I M I S S I O N I DI UGO CAPPELLACCI!
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1 commento:
ci pensa il PD a metterlo alle corde, Silvio Lai in testa ... mi scappa da ridere!
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