mercoledì 24 febbraio 2010

Il mito del fare campioni del mondo!

Chiedo scusa a Tz e al suo post "essenziale", ma la cronaca ci impone di stare sul pezzo. Anche il titolo di oggi potrà sembrare criptico, ma non è così. Nella puntata di iersera di Ballarò, si è capito perché Berlusconi e il suo pidielle vogliono la par condicio in Rai. Bastava dare un'occhiata agli ospiti che si confrontavano: da una parte Scajola e Bocchino, dall'altra Bersani e soprattutto Renatino Soru. Un po' come invitare ad un dibattito sulla musica rock dagli anni '60 ad oggi, i Pooh da una parte e gli Who dall'altra... Bersani e Soru uomini di politica, Scajola e Bocchino uomini di propaganda. Che tra l'altro non riescono a fare neppure tanto bene. E infatti, dal confronto di ieri, ne sono usciti, non dico con le ossa rotte, però con qualche fratturina scomposta sì. Bocchino soprattutto ha mostrato la sua inadeguatezza al dibattito politico, limite che è venuto palesemente fuori di fronte a un Renato Soru decisamente ritrovato. Scajola se l'è cavata un filino meglio, ma in questi casi diventa inevitabile porsi l'antica domanda: è meglio la cacca di cavallo o quella di cane...? Il nostro ministro è riuscito a tirare fuori, nel corso della trasmissione, l'arcaico spettro dell'Unione Sovietica. Fin qui nulla di anomalo, la cosa esilarante è che l'"accusa infamante" di sovietismo non era rivolta a Bersani, ma a Soru! Tra un vecchio militante del pc e un imprenditore, chi accusiamo di sovietismo? L'imprenditore, logico! La lucidità di questa maggioranza è invidiabile...
Dall'altra parte, è bello poterlo dire, un Soru ritrovato! Pimpante, aggressivo, è stato capace di scagliare un paio di frecciatine belle taglienti. Chissà, l'aria di Ballarò, la vicinanza del segretario del suo partito, la pochezza degli interlocutori che aveva di fronte, la fronda che rischia di far cadere la giunta Cappellacci, fatto sta che ha recuperato lo smalto perduto. Qualche incertezza, qualche momento non brillantissimo, ma sono pause che lui si concede normalmente. Voto positivo. E' parso anche più brillante di Bersani, il quale, al contrario, sembrava un pochino svogliato. Forse avere di fronte Scajola e Bocchino non è il massimo della motivazione... Comunque pure lui è andato piuttosto bene, pur con 2/3 battute a vuoto: i due che aveva davanti sono poca cosa, ma non vanno sottovalutati. Soprattutto il secondo, che sembra essere andato a lezione di ottusità dall'emerito professor Gasparri. Come avrete modo di vedere nel video sotto, un breve estratto. Stando a sentire lui, Bocchino, questo governo si è fregiato di diversi record. Ma non record per gli standard italiani, record in senso assoluto, mondiale! Da qui la risposta di Soru, che dà anche il titolo al post. Una risposta divertente, in cui ha paragonato Scajola e Bocchino a due ragazzini. A dir poco esilarante! E Bocchino come ha risposto? "Non è vero"! Oh cielo, proprio come i ragazzini! Poi, per recuperare un po' di dignità ed uscire dal momento imbarazzante, ha articolato un pensiero lucido e ficcante: "Lei Soru ha perso le elezioni, i sardi l'hanno cacciata". In puro stile Gasparri!! Il volto di Soru in questo momento valeva più di mille parole: ma chi mi ritrovo davanti, un idiota?! Eh sì, Renatino, direi proprio di sì. Bocchino rincara con un "non capisco proprio", al che Soru risponde con un bel gancio sul mento: "Io capisco che lei non capisca, però provi a lasciarmi parlare e vedrà che capirà". Ma Bocchino non solo non capisce, non ascolta neppure: "Neanche i sardi l'hanno capita", e via di questo passo. La solita tattica di gettare fumo sui ragionamenti altrui per non far capire più una mazza. Renatino però è tornato quello dei tempi d'oro, e giù un'altra legnata sulla non "regolarità mediatica" delle elezioni in Sardegna. Un sassolino che aveva nella scarpa da parecchio tempo, il nostro Renato. Entra in scena Scajola, sorriso sulle labbra, tarallucci in una mano e vino nell'altra, ma con Soru non attacca. Anzi, il nostro si lancia in citazioni letterarie che difficilmente potrebbero essere capite dall'altra parte. Quando Soru parla di Calvino, Scajola probabilmente starà pensando che questo Calvino sia un consigliere regionale sardo... E risponde a proposito: riforma della giustizia. Perché? Per diritto divino, sembrerebbe, dato che loro "sono nati per fare riforme"... Eccolo qui, il mito del fare campioni del mondo! Fare male non importa, purché si faccia! Gasparri ha più allievi di quanto si possa immaginare...!
Tema giustizia: Soru racconta la sua esperienza, concludendo con un "mi voglio difendere nel processo, non dal processo". Ecco Scajola che tenta una battuta, porgendo i tarallucci e con l'alito che ormai sa di alcol. La risposta di Soru è fredda, implacabile. Un uomo di un altro pianeta, come l'ha definito Scajola stesso. In senso negativo, ovvio. Però Soru è davvero un uomo di un altro pianeta, un pianeta di cui noi vorremmo far parte. Lontano da questo "mondo", fatto di campioni arroganti e bugiardi. E, soprattutto, impresentabili.
E ora lascio a voi la visione!



QUI potete trovare la puntata intera.


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1 commento:

Matthew ha detto...

Mi viene quasi da parafrasare i Thin Lizzy...

Guess who just got back today?
That wild-eyed boy that had been away
Haven’t changed, haven’t much to say
But man, I still think that cat's great!

Traduzione

Indovina chi è tornato giusto oggi?
Quel ragazzo dallo sguardo selvaggio che era stato via
Non è cambiato, non c’è molto da dire
Ma, amico, io credo ancora che quel tipo sia grande!

http://www.youtube.com/watch?v=1FmPhJkdTwU