mercoledì 21 luglio 2010

Mozione di sfiducia a Ugo Cappellacci, il presidente-babbeo.


CAGLIARI. Sarà discussa martedì la mozione di sfiducia che il centrosinistra presenta oggi contro Ugo Cappellacci (nella foto mentre si conta le dita delle mani. Probabilmente non si fida di me: qualche giorno fa gli ho detto che erano dieci e ha voluto controllare personalmente... ndr). L’offensiva arriva in un momento difficile per il centrodestra: la verifica politica stenta a decollare, si sta intensificando lo scontro nel Pdl sul potere interno, si acuiscono le divisioni sulla manovra correttiva del Bilancio, che infatti oggi potrebbe essere «asciugata».

La mozione di sfiducia. Secondo il regolamento consiliare, il documento che, se approvato, provocherebbe le dimissioni del governatore e quindi le elezioni anticipate, deve essere annunciato in aula per essere discusso e votato dopo tre giorni. L’assemblea di via Roma si riunirà dopodomani, venerdì, per esaminare una mozione urgente (primo firmatario Roberto Capelli, dell’Udc) sulla sanità.

In quella occasione, la presidente Claudia Lombardo fisserà la data di discussione della mozione di sfiducia: non è ancora ufficiale, ma si pensa a martedì. I capigruppo del centrosinistra hanno dato alla mozione un contenuto «prettamente politico», cioé il più possibile staccato dall’inchiesta sull’eolico che vede Cappellacci indagato per concorso in corruzione e abuso d’ufficio. E confidano in crisi di coscienza nella maggioranza di centrodestra, anche se nessuno si illude che il documento (che viene votato a scrutinio palese) possa essere approvato: c’è il terrore delle elezioni anticipate.

Lo scontro nel Pdl. Proprio nel momento meno adatto per Cappellacci, si sta intensificando la battaglia nel maggior partito della coalizione. Il capogruppo del Pdl, Mario Diana, che secondo indiscrezioni sarebbe nel mirino della riorganizzazione interna che il «supervisore» Claudio Comincioli suggerirà a Silvio Berlusconi, ha convocato per domani la riunione dei trenta consiglieri regionali del Pdl. L’ordine del giorno ufficiale prevede un confronto sulla verifica di giunta annunciata da Cappellacci e concordata con tutti i partiti di maggioranza. Ma è probabile che Diana ponga in discussione anche l’operazione Comincioli: egli sinora è stato l’unico a esporsi denunciando «le interferenze» nella politica regionale e in particolare nelle «prerogative del gruppo consiliare». Diana ha smentito di voler fare l’assessore in cambio della rinuncia alla carica di capogruppo. Ci sarà una rivolta contro Comincioli? Si vedrà. La cosa potrebbe rovinare sul nascere l’operazione verifica e il relativo rimpasto di giunta.

La verifica non decolla. Anche ieri Ugo Cappellacci ha tenuto solo pochi contatti telefonici con i vertici dei partiti e dei gruppi della maggioranza, ma non ha ancora convocato riunioni informali. Secondo indiscrezoini, il presidente starebbe prendendo tempo per attendere un cambio al vertice del Pdl, in modo che le decisioni sul rinnovato accordo del centrodestra, sul programma e sulla giunta siano prese dal nuovo gruppo dirigente. I tempi, naturalmente, dipendono dalle decisioni sul vertice del partito: se saranno immediate, la verifica potrà attendere, altrimenti gli alleati spingeranno comunque Cappellacci ad avviarla.

La manovra correttiva.
La situazione politica è talmente tesa che ieri nel centrodestra è circolata l’idea di «asciugare» la manovra correttiva al Bilancio (tagli, risparmi e recupero di residui per un totale di 390 milioni di euro) eliminando tutte le parti normative più controverse: ad esempio l’abolizione di quattro agenzie regionali e altre modifiche legislative (tutte sarebbero trasferite in appositi disegni di legge). La manovra diventerebbe «tecnica», come una «bonifica di bilancio», secondo l’idea originaria dell’assessore Giorgio La Spisa. La proposta di asciugare il tutto, che dovrebbe essere avanzata dal centrodestra oggi in commissione Bilancio, punta a evitare non solo il rischio dei franchi tiratori ma anche i tempi lunghi (ci sarebbero moltissimi emendamenti) non compatibili con l’esigenza di fare la verifica.

Fonte: La Nuova Sardegna


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