mercoledì 15 ottobre 2008

15 Ottobre, 1.55




...pensare, non capire, creare illusioni e sogni, fidarmi delle persone, credere in qualcosa.
Le cose migliori che mi avete dato in definitiva le ho create io, perché esistete in relazione a me.
Se qualcosa è importante non puoi agire con sufficienza, io evito la sufficienza, preferisco non fare qualcosa o non frequentare qualcuno per non dover agire con sufficienza.
Ma questo forse è un mio problema... non lo farei mai per ciò che reputo importante.
La bugia, la risata fine a se stessa non ha alcun valore, denota piuttosto un'incapacità, una povertà intellettuale.
Una critica costruttiva, una battuta velenosa sono più umane.
La mia ingenuità nasce dalla consapevolezza di vivere in mondo tutto mio, che se ho l'opportunità condivido volentieri.
La superficialità, la presunzione, sono lo scudo dell'ignoranza, della stupidità, la protezione dalla propria inadeguatezza.
Passiamo tutti momenti difficili e sono pochi i "fortunati" che sanno dove stanno andando, a me sembra di non sapere nemmeno da dove vengo e dove sono ora.
Sapere che conti qualcosa per qualcuno è per me fondamentale; ti accorgi che per qualcuno sei importante quando fa qualcosa per te, quando ne hai bisogno, anche senza chiederlo.
Onestà e sensibilità.
Qualcuno che ti ascolta.
Vedi se chi ti ascolta lo fa veramente, o se piuttosto si chiede il perché di ciò che stai dicendo, perché gli stai chiedendo qualcosa piuttosto che rispondere.
Superficialità e presunzione.
Non ho più voglia di parlare di queste cose perché ormai scivolano via in un niente, però non averle mai scritte un po' mi infastidisce.
Vorrei poter scrivere in modo più chiaro e poetico, sembran frasi prelevate qua e la da un libro incompiuto e confuso, pagine strappate con rassegnazione; rabbia e rancore non orientano le mie scelte.
Sapere di fare tanti errori anche nel mio piccolo "mondo" è stato solo l'inizio.
Ma tu non c'eri.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post.
Mi piace, ogni tanto, qualcosa di più introspettivo.

Anonimo ha detto...

...apri la gabbia e fai uscire la bestia. L'odore di animale-uomo in giro per il web viene percepito dagli animali in gabbia che attratti e confusi si mettono ad ululare. E' la parte non addestrata di noi, quella che ci tocca prendere a calci più di qualche volta, quella che preme e morde il nostro diaframma, nel momento in cui, per senso civile, o per socialità o volgare, miserabile vigliaccheria, ci apprestiamo a tradire. Questo è un mondo pazzo.