domenica 21 marzo 2010

Il balletto di cifre: uno su un Milione ce la fa...

E siamo qui, a commentare la grande grande grande manifestazione della libertà e dell'amore che vince sull'invidia e sull'odio. Un popolo colmo di bene e pronto a lottare contro il male, per sconfiggerlo. Un popolo intero pronto a scendere in piazza per un governo ad personam, con ministri, segretari e sottosegretari ad personam. E anche un po' ad minchiam, se Franco Scoglio me lo concede (pace all'anima sua). Spinto da chissà quale istinto autodistruttivo, ho vagato per la rete sino a varcare le soglie de ilgiornale.it; "Un milione in piazza con Berlusconi", diceva il titolo. E ingenuamente ho pensato: "Aaah finalmente il bene di cui tanto parlavano! Silvio ha finalmente perdonato l'affamato e distratto Alfredo, e l'ha invitato con sé sul palco. In realtà non era così: primo perché Alfredo si chiama Milioni e non milione, e poi perché, leggendo l'articolo, ho capito che l'unica funzione di quel titolo era una funzione di richiamo, mero, roboante, richiamo. Un milione con Silvio! Ed ecco che quei pochissimi spunti di interesse, per le persone dotate di senno, che potevano nascere da questa manifestazione se ne vanno laddove amano andare molti politici, di destra principalmente, e sottosegretari, e capi di protezioni civili. No, non a fare degli innocui massaggi, ma a puttane. Il balletto delle cifre, ecco a cosa si riduce questa manifestazione. Già priva di contenuti politici, ad eccezione del fatto, più unico che raro, di vedere un governo scendere in piazza per protestare contro le opposizioni, il solo motivo di interesse rimane quello del numero dei partecipanti. Il contenuto della manifestazione è stato il consueto menu:
antipasto - scagliette di buonismo tricolore, accompagnato dall'Inno di Mameli con una scorza di limone;
primo - insulti ripieni di fandonie per tutti, in brodo;
secondo - stufato di dati e numeri inverosimili, condito con un po' di sale;
dessert - una melassa di ipocrisia da ricoprire l'intera superficie dell'italico stivale, trinacria e Sandalo comprese.
Cosa resta? Ah sì, dimenticavo: il numero dei partecipanti! Si parte da un massimo di un milione, e per fortuna non si può salire! E siccome è un balletto, balliamo pure noi. Abbiamo 4 opzioni:

A) 1 Milione (organizzatori) B) 150.000 (questura)

C) 90.000 (calcoli internettiani) D) 28 (compresi quelli sul palco...)

Allora, io tenderei ad escludere senza alcun dubbio la A. E forse anche la D, va'. Restano B e C, che sono le più verosimili. Ma sapendo che le questure sono composte spesso da persone che per contare fino a venti devono togliersi le scarpe, dico C. E premiamo la rete! Naturalmente, nei vari tg, la cifra di un milione potrebbe lievitare a dismisura, fino a considerare un numero superiore agli stessi abitanti. Della Terra, non dell'Italia eh! Comunque, per fugare ogni dubbio, allego un'immagine-confronto:

A destra il Primo Maggio 2009, diciamo 200/300 mila persone? A sinistra la manifestazione della Libertà. Avrei potuto mostrarvi subito quest'immagine, e togliere ogni dubbio sulla risposta giusta (c'era la tentazione di dire 28, eh?), ma volevo fare anche io un paio di passi di danza... E chiudo con passo più giravolta: Silvio, la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione (e pace anche all'anima di Gaber).


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2 commenti:

Tore ha detto...

Visto? Creato un milione di posti di lavoro.

Matthew ha detto...

Fosse solo quello... Gli ultimi sondaggi sul gradimento nei suoi confronti lo danno ad un milione per cento!