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venerdì 30 luglio 2010
L'otto per mille.
Con l'otto per mille alla chiesa cattolica avete fatto molto... ora anche basta, dai.
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Cazzate
giovedì 29 luglio 2010
Soru scatenato! I video.
Primo round: I nullatenenti del pensiero e il TG3 delle mogli
qui assesta un paio di ganci, tanto per gradire, a vari membri della maggioranza. Il più deciso lo rifila ad Ignazio Artizzu, ex giornalista del TG3 regionale, e comincia a lavorare ai fianchi il nostro presidente precario della Regione.
Secondo round: Siamo intrisi di berlusconismo - La mafia in Sardegna
Cappellacci è all'angolo, e Renatino randella che è un piacere! "Al corpo! Al corpo!" sembra di sentire dai banchi dell'opposizione... Soru ci va giù pesante, ed è un peccato che non si possa vedere il volto di Cappellacci, che io immagino livido e sanguinante. Ad un certo punto, Renato, utilizza il termine "pedissequo": in quel momento Cappellacci comprende di trovarsi di fronte ad un peso massimo...
Terzo round: Chi c'era su quell'elicottero?
Piccola divagazione per chiarire alcuni punti sfuggiti ad Artizzu, forse stordito dal gancio al mento ricevuto in precedenza. Oggetto del contendere è un posacenere...
Quarto round: Questa legislatura è finita
Il gran finale, come le Voci Celestiali di A Saucerful of Secrets! Round più breve dei precedenti, ormai Cappellacci barcolla e Renatino, con un ennesimo duro colpo, lo manda al tappeto. L'arbitro comincia il conteggio, in attesa che Ugo si rialzi; arrivato a 8, il presidente precario è sempre a terra, inerme, privo di sensi, ma al 9 viene risollevato in qualche modo dai suoi secondi... E' salvo, ma i postumi dello scontro se li porterà dietro per un bel pezzo.
Note a margine: i titoli dei "round" sono ispirati dagli interventi dello stesso Soru; la foto è stata scattata durante la manifestazione di martedì: io ero presente in qualità di reporter della Room, e per questo motivo avevo con me, come ogni reporter che si rispetti, il fotografo di fiducia. La foto è stata scattata da quest'ultimo, in esclusiva per la Room!
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mercoledì 28 luglio 2010
Mozione di sfiducia: Cappellacci si salva.
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Questo il mio resoconto. Ora la cronaca della seduta del consiglio, infuocata da un Renato che somiglia sempre più al miglior Jack La Motta: Soru scatenato...!
CAGLIARI. La mozione di sfiducia contro Ugo Cappellacci è stata respinta dal centrodestra (perché nessuno vuole le elezioni), ma ha comunque provocato un terremoto in Consiglio regionale: nonostante l’esito del voto di 27 «sì» e 44 «no», il governatore, pur esaltando il proprio operato e dicendosi sereno e tranquillo e respingendo le accuse «becere» a proposito dell’inchiesta giudiziaria sull’eolico, ne è uscito più debole e la maggioranza più lacerata proprio alla vigilia della verifica politica.
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Il momento di difficoltà tra Cappellacci e la maggioranza (compresi diversi settori del Pdl) è emerso e forse si è aggravato. Nel suo intervento, il presidente ha fatto un elenco delle cose fatte in questi primi 17 mesi per rispondere alle critiche della mozione. Sull’inchiesta giudiziaria si è limitato a dire di aver «chiarito tutto» con i magistrati e di aver «bloccato l’eolico sporco», alla minaccia di sciopero generale fatta due giorni fa dal sindacato e ripresa da molti interventi dell’opposizione, ha risposto dicendo che si tratta di un «giusto stimolo» e che ora si avranno «risposte adeguate». Nessun riferimento alla verifica politica e al rafforzamento della giunta, anzi esaltazione degli attuali assessori. La cosa ha turbato i consiglieri del centrodestra, che si aspettavano risposte precise e che proprio durante l’attacco frontale di Soru - replicato subito dopo da altri dell’opposizione con relativa richiesta di dimissioni immediate - hanno lasciato in massa i loro banchi per improvvisate riunioni fuori dall’aula: il clima era pesante. Tanto che lo stesso Cappellacci ha chiesto di sospendere la seduta per qualche minuto. Ed è in questo clima che nel fine settimana dovrebbe iniziare la verifica del rilancio.
Fonte: La Nuova Sardegna
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Riflessioni
sabato 24 luglio 2010
Se ci fossero più suore così, forse ci sarebbero meno preti pedofili...
E magari anche meno preti omosessuali (questa è sottile solo per la redazione di Panorama...)
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Cazzate
venerdì 23 luglio 2010
Intelligenti e cretini, pigri e ambiziosi. E babbei presidenti...
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"Gli uomini si dividono fra intelligenti e cretini, pigri e ambiziosi. Ci sono i cretini pigri, normalmente irrilevanti e innocui; ci sono gli intelligenti ambiziosi che possono assolvere compiti importanti, anche se le più grandi imprese, in tutti i campi, vengono quasi sempre realizzate dagli intelligenti pigri. Una cosa però va tenuta a mente: la tipologia più pericolosa, da cui ci si possono aspettare i più gravi disastri e da cui bisogna guardarsi con la massima attenzione, è quella dei cretini ambiziosi".
Erwin Johannes Eugen Rommel (detto anche "Wüstenfuchs", la volpe del deserto)
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Ipse dixit
giovedì 22 luglio 2010
Luca Barbareschi, un grande bluff.
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"Conosco Berlusconi come le mie tasche, ha preso in giro me e gli italiani. Il Pdl è il Partito dei Ligi agli ordini e Mediaset frena gli interessi del Paese". Oh ma buongiorno Luca, ben svegliato!! Hai dormito bene in questo ventennio, sì?! Superata la metà del 2010, Luca Barbareschi è sbarcato in Italia, quella vera, non quella in cui s'è candidato deputato. Proseguiamo.
E' deluso da quello che ha visto dentro al Palazzo?
"Quando sono venuto qui pensavo che avrei fatto politica, non gli interessi del premier. Ma non ho mai creduto granchè nel Pdl". Ho sempre sentito parlare della grande "intelligenza" di Luca Barbareschi: dalle prime due frasi penso di poter dire che è diventato intelligente ieri sera, non prima... Anzi, direi che parla come l'ultimo degli sprovveduti!
Ha detto che Berlusconi è mal consigliato, lo pensa ancora?
"Sì. Il problema è chiedere a Berlusconi cosa vuole fare da grande: lo statista o l'uomo di comunicazione? Tutto insieme non si può fare. Se diventi premier hai bisogno di qualcuno che ti consigli di occuparti solo del bene del tuo Paese. Basta vedere quello che accade nelle comunicazioni. Telecom licenzia migliaia di lavoratori, in Francia nello stesso comparto ne assumeranno centomila in tre anni". Se l'intelligenza, poca, è arrivata ieri sera, la lucidità ancora non gli appartiene. Cosa vuole fare Berlusconi da grande?! Ma che minchia dici?! Non è ancora sufficiente quello che ha fatto finora...?
In Italia invece?
"Mediaset frena gli interessi del Paese. Blocca tutto, ne fa una questione di monopolio, controlla la Rai, frena La7. Berlusconi gestisce le nomine Rai, fa fatturare alla Rai Endemol che è sua, distrugge le piccole aziende di contenuti". In pratica, leggendo tra le righe, il monopolio berlusconiano ha frenato anche lui e il suo ultimo programma su La7, "Barbareschi Sciocc" (che, deduco dall'intervista, stava per "sciocco"...). Ma non solo, prossima domanda...
Non è che ha il dente avvelenato perchè Mediaset ha bloccato un suo film?
"Ma che mi frega? Il problema è più serio". Aaaahhh...
E il problema è Berlusconi?
"Siamo già al dopo Berlusconi. Lo accompagnerei giusto fino a fine mandato. Ma qualcosa deve cambiare. Manca di rispetto al Paese e ai lavoratori. E a noi deputati: non possiamo essere trattati come sudditi mentre si trasforma lo stato in un bordello. L'unico che ha un valore è Fini, un vero statista". Luca Barbareschi: un grande bluff!
La chiusura lascia qualche speranza agli intelligenti, quelli veri: "E' l'ultima volta che mi butto in un'avventura così". Speriamo...
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mercoledì 21 luglio 2010
Mozione di sfiducia a Ugo Cappellacci, il presidente-babbeo.
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CAGLIARI. Sarà discussa martedì la mozione di sfiducia che il centrosinistra presenta oggi contro Ugo Cappellacci (nella foto mentre si conta le dita delle mani. Probabilmente non si fida di me: qualche giorno fa gli ho detto che erano dieci e ha voluto controllare personalmente... ndr). L’offensiva arriva in un momento difficile per il centrodestra: la verifica politica stenta a decollare, si sta intensificando lo scontro nel Pdl sul potere interno, si acuiscono le divisioni sulla manovra correttiva del Bilancio, che infatti oggi potrebbe essere «asciugata».
La mozione di sfiducia. Secondo il regolamento consiliare, il documento che, se approvato, provocherebbe le dimissioni del governatore e quindi le elezioni anticipate, deve essere annunciato in aula per essere discusso e votato dopo tre giorni. L’assemblea di via Roma si riunirà dopodomani, venerdì, per esaminare una mozione urgente (primo firmatario Roberto Capelli, dell’Udc) sulla sanità.
In quella occasione, la presidente Claudia Lombardo fisserà la data di discussione della mozione di sfiducia: non è ancora ufficiale, ma si pensa a martedì. I capigruppo del centrosinistra hanno dato alla mozione un contenuto «prettamente politico», cioé il più possibile staccato dall’inchiesta sull’eolico che vede Cappellacci indagato per concorso in corruzione e abuso d’ufficio. E confidano in crisi di coscienza nella maggioranza di centrodestra, anche se nessuno si illude che il documento (che viene votato a scrutinio palese) possa essere approvato: c’è il terrore delle elezioni anticipate.
Lo scontro nel Pdl. Proprio nel momento meno adatto per Cappellacci, si sta intensificando la battaglia nel maggior partito della coalizione. Il capogruppo del Pdl, Mario Diana, che secondo indiscrezioni sarebbe nel mirino della riorganizzazione interna che il «supervisore» Claudio Comincioli suggerirà a Silvio Berlusconi, ha convocato per domani la riunione dei trenta consiglieri regionali del Pdl. L’ordine del giorno ufficiale prevede un confronto sulla verifica di giunta annunciata da Cappellacci e concordata con tutti i partiti di maggioranza. Ma è probabile che Diana ponga in discussione anche l’operazione Comincioli: egli sinora è stato l’unico a esporsi denunciando «le interferenze» nella politica regionale e in particolare nelle «prerogative del gruppo consiliare». Diana ha smentito di voler fare l’assessore in cambio della rinuncia alla carica di capogruppo. Ci sarà una rivolta contro Comincioli? Si vedrà. La cosa potrebbe rovinare sul nascere l’operazione verifica e il relativo rimpasto di giunta.
La verifica non decolla. Anche ieri Ugo Cappellacci ha tenuto solo pochi contatti telefonici con i vertici dei partiti e dei gruppi della maggioranza, ma non ha ancora convocato riunioni informali. Secondo indiscrezoini, il presidente starebbe prendendo tempo per attendere un cambio al vertice del Pdl, in modo che le decisioni sul rinnovato accordo del centrodestra, sul programma e sulla giunta siano prese dal nuovo gruppo dirigente. I tempi, naturalmente, dipendono dalle decisioni sul vertice del partito: se saranno immediate, la verifica potrà attendere, altrimenti gli alleati spingeranno comunque Cappellacci ad avviarla.
La manovra correttiva. La situazione politica è talmente tesa che ieri nel centrodestra è circolata l’idea di «asciugare» la manovra correttiva al Bilancio (tagli, risparmi e recupero di residui per un totale di 390 milioni di euro) eliminando tutte le parti normative più controverse: ad esempio l’abolizione di quattro agenzie regionali e altre modifiche legislative (tutte sarebbero trasferite in appositi disegni di legge). La manovra diventerebbe «tecnica», come una «bonifica di bilancio», secondo l’idea originaria dell’assessore Giorgio La Spisa. La proposta di asciugare il tutto, che dovrebbe essere avanzata dal centrodestra oggi in commissione Bilancio, punta a evitare non solo il rischio dei franchi tiratori ma anche i tempi lunghi (ci sarebbero moltissimi emendamenti) non compatibili con l’esigenza di fare la verifica.
Fonte: La Nuova Sardegna
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lunedì 19 luglio 2010
Inchiesta Eolico: sbugiardato Cappellacci.
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1) "Sono stato un babbeo, ma solo al principio!": mezza verità. La parte corretta è la prima, la seconda direi di no. Lo smentiscono le intercettazioni. Verdini chiama Cappellacci con un'utenza telefonica intestata al Credito Cooperativo Fiorentino Campi Bisenzio; in quel momento Verdini è in compagnia di Flavio Carboni, esemplare della specie "homo faccendieris", con le mani talmente ficcate nella marmellata da non sapere più dove finiscono le mani e dove inizia la marmellata (infatti la telefonata la fa Verdini perchè Carboni non può tenere il cellulare in mano). Una volta in contatto con Cappellacci, Verdini lo mette in comunicazione con Carboni. Cappellacci esordisce: "Grande amico mio, come stai?"... Non mi sembra proprio la frase di un babbeo sprovveduto che non sa con chi sta parlando. Anzi, sembra l'approccio fra due amiconi, e infatti l'argomento della telefonata è presto affrontato: "una bella battaglia per la Sardegna". Anche questo, presto detto: l'assegnazione degli appalti per l'eolico.
2) (Riguardo al suo essere babbeo) "Quanto devo scontare per questo? Mi diano qualche giorno per dabbenaggine!": qualche giorno per dabbenaggine, d'accordo, ma poi c'è la pena per il reato di abuso d'ufficio, che andremo a vedere tra poco.
3) "La verità è che sono stato troppo educato e cortese, ne sono pentito.": altra falsità. Non è stato nè troppo educato, nè troppo cortese. Nè, naturalmente, pentito. Faceva semplicemente ciò che per cui si trovava lì: gli intrallazzi che riguardano l'eolico non sono nati dal nulla, di punto in bianco. Era una trama ben organizzata, che prevedeva un governatore/presidente di regione "amico", in modo da metterlo in contatto con gli "amici degli amici". Il suo compito? Semplicissimo, talmente semplice che avrebbe potuto eseguirlo pure un macaco rincoglionito... E infatti a Verdini non sarà parso vero di ritrovarsi Cappellacci governatore della Sardegna! Non c'era nemmeno bisogno che oliasse gli ingranaggi, era già tutto predisposto, lui doveva soltanto eseguire ciò che gli veniva ordinato. E veniamo al punto 4, quello decisivo.
4) "Non c'è un solo atto che io abbia fatto contro la legge": niente di più FALSO! Carboni, dagli uffici del gran cerimoniere di Cosa Nostra Marcello Dell'Utri, chiama Verdini. Un simposio di delinquenza allo stato puro!! E dice: "Oh Denis, caro scusami che non ti riconoscevo (? ndr), sto salendo qui da Marcello. Mi è stata comunicata una cosa importantissima e volevamo chiamarti con Marcello adesso, e cioè che il Farris (Ignazio, capo dell'Arpa), che l'hanno dato per nominato, intanto non è stata pubblicata da nessuna parte la sua nomina. Non sa cosa fare questo poveraccio e si sente preso in giro da tutta la Sardegna. Ma è mai possibile una cosa del genere? Sarebbe francamente un insulto, e poi te l'immagini che figura facciamo tutti? Ecco, ti è possibile chiamare il nostro Ugo (il macaco di cui sopra, ndr) per sapere...?". Verdini rassicura: "Sì, lo chiamo subito". Verdini chiama Cappellacci, che a sua volta telefona a Carboni (sono stato babbeo ma soltanto all'inizio, ricordate...?) e tranquillizza: "Tutto a posto. Il provvedimento ha efficacia dal primo settembre (2009, ndr)". Tutto molto chiaro: Ignazio Farris è l'uomo chiave alla presidenza dell'Arpa per avviare i loschi affari dell'eolico. E in questo frangente Ugo Cappellacci viola la legge: la nomina di Farris sarebbe dovuta avvenire, secondo la LEGGE, mediante una "procedura a evidenza pubblica", invece, uditeudite, è stato nominato per chiamata diretta del governatore Cappellacci.
Ce n'è a sufficienza per rassegnare DIMISSIONI IMMEDIATE.
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Politica
sabato 17 luglio 2010
Un giorno in Procura.
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Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è stato sottoposto ad interrogatorio ieri nella Procura di Roma. Un interrogatorio-fiume, durato la bellezza di 6 ore. Probabilmente perchè lui non capiva le domande. Oppure perchè, causa eccessiva sudorazione, faceva fatica a leggere le risposte che si era appuntato sui palmi delle mani... L'accusa che pende sulla sua testa di legno è corruzione e abuso d'ufficio nell'ambito degli appalti sull'eolico in Sardegna. Negli ultimi giorni prima dell'interrogatorio, il peggior presidente regionale degli ultimi 150 anni cercava di minimizzare e tranquillizzare con dichiarazioni tipo questa: "Riprenderanno dall’inizio della prossima settimana gli incontri e confronti per il rilancio dell’azione politico-programmatica della maggioranza, lasciando alle spalle ogni altra questione". Alle spalle di chi? Forse dei sardi, ma lì tutte le "questioni" che non hanno a che fare con la trasparenza, l'onestà e l'incorruttibilità ci stanno da un anno e mezzo. Non solo, all'attacco delle opposizioni, che domandavano se il Presidente sarebbe stato in grado di assicurare il corretto e sano funzionamento della Regione, lui ha lasciato che fosse il suo portavoce a rispondere. Figura da studiare, quest'ultimo; giacchè il nostro presidente non parla, i casi sono due: o ne interpreta il viso inespressivo, oppure gli legge nel pensiero. O, molto più semplicemente, chi muove i fili di Cappellacci, scrive i comunicati del portavoce. Ma ecco la risposta: "A essere surreale è la nota del Pd da cui emerge la tendenza a sostituirsi alla magistratura e voler affrontare l’avversario politico, più che gli effetti della crisi economica". Da ciò potremmo intuire che la crisi economica si combatte con la corruzione e l'abuso d'ufficio, e in tal caso il nostro governo nazionale ha davvero fatto più di chiunque altro in Europa! Resosi conto che questa nota aveva scatenato un'ondata di ridarella più che di indignazione, ha deciso di intervenire personalmente, per provvedere: "Con senso delle istituzioni e fiducia nella magistratura potrò ricostruire un percorso coerente, rigoroso e virtuoso, compiuto nel solo interesse della Sardegna". Quando gli asini voleranno. Inoltre: "La mia giunta ha il merito di aver bloccato qualsiasi iniziativa speculativa sull’eolico", tralasciando di aggiungere 'dopo che siamo stati sgamati'. Infatti, le attività sospette tra giunta e affaristi speculatori sono andate avanti per 8 mesi, da agosto 2009 a marzo 2010, quando c'è stato il "blocco" di cui parla Cappellacci. A febbraio erano appena venuti a galla gli intrallazzi berlusco-bertolasiani in materia di G8, con effetti collaterali anche in Sardegna (stitichezza causata da orifizi serrati). Ecco quindi la risposta alla domanda da un 1 milione di €: che fine aveva fatto Cappellacci dopo la sua elezione? Si dedicava ad accontentare tutti quelli che l'avevano messo lì! Dopo un anno e mezzo di ricerche, avvistamenti, testimonianze anonime, finalmente l'abbiamo trovato: in Procura! E lì è dovuto rimanere per 6 ore, fortunatamente nell'unica stanza in cui funzionava l'aria condizionata (questa non è una battuta); buon per lui e per chi gli ha scritto le risposte sulle mani... Anche se fino all'ultimo, come suo solito, ha cercato di sottrarsi al suo dovere, tentando di incastrare una mano nella portiera, in modo da fratturarla e svignarsela in ospedale. Ecco la foto: con la sua tipica espressione...
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Politica
martedì 13 luglio 2010
Prendete e mangiatene tutti.
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Insomma, tutti i poteri forti che tengono in mano il paese (mancano le mafie, direte voi: e secondo voi Berlusconi e Bertone che ci stavano a fare?!) erano riuniti a casa di Bruno Vespa. Giornalista. Qualcosa non torna. La miglior definizione del medesimo insetto venne fuori proprio in questo blog, oltre due anni or sono: in data 23 maggio (era un venerdì) 2008 fu definito, in un post scritto a quattro mani da me e James, "servo di tutti i poteri". La prova la trovate QUI. Insomma, i fatti, non per vantarci, confermano quanto dicemmo allora. E noi confermiamo in ugual misura la punizione da infliggergli: impiccagione per le palle. O catapulta, in alternativa. Ma le analogie con l'ultima cena non sono finite. Consumato l'antipasto, mentre riempiva il bicchiere con del vino bianco per mandar giù il nodo che aveva in gola, anche Berlusconi, tra il serio e il faceto, si è affidato ad una citazione: "Questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi..." ha detto. Geronzi e Draghi l'hanno guardato come se fosse una delle sue solite battute, Vespa, come loro, non l'ha preso sul serio, pensando anzi tra sé e sé che quella battuta sarebbe stata uno dei pezzi forti del suo ennesimo libro prossimamente in uscita. Gli unici a capire che parlava con una sincerità per lui inusuale sono stati Casini e Bertone. Il primo ha tossito imbarazzato, capendo finalmente che Berlusconi non è il vero presidente del consiglio, ma anzi si barcamena facendo del suo meglio per dimostrarsi l'alleato più fedele della Lega in questa sbilenca maggioranza. Bertone ha sorriso, immaginando la sensazione di tenere ancora più stretta nel palmo della mano una delle palle di Silvio (l'altra la stringe in maniera altrettanto vigorosa Bossi); ma non solo, ha sorriso anche perché dotato di grande ironia, come tutti i porporati, del resto. Esempio: in pieno scandalo pedofilia, il papa disse: "I preti sono messaggeri d'amore". Non furono i pochi a pensare che, oltre a trasmettere amore, qualcuno di essi aveva trasmesso pure delle malattie veneree.
Top secret gli argomenti della serata, anche se pare che Berlusconi abbia tentato di imbarcare nella sua maggioranza Casini, forse pensando di non essere già ricattato abbastanza. Pierferdinando, restando fedele alla politica dei due forni, ha risposto con un deciso nì, aggiungendo che per convincerlo non saranno sufficienti 30 denari...
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