In attesa di un mio post sulle vicende relative alla "piazza calda" capitolina, che spero di pubblicare a breve, riporto un articolo scritto da un mio caro amico, tale Luca Rossi, che con taglio giornalistico passa in rassegna le notizie pubblicate sui vari quotidiani nazionali senza risparmiare qualche commento sottile dal quale e' possibile intuire il suo punto di vista.
Cala il sipario sulla manifestazione di Piazza Navona. Nel luogo dell’antico stadio di Domiziano non rimangono che residui: bandiere a mezz’asta, sorrisi accennati, insulti, qualche faccia triste, qualche altra gasata. E la sensazione che qualcosa sia andato storto. Che si sia dato fuoco all’unica miccia che doveva rimanere spenta. Tra la fontana di Bernini e la chiesa di Borromini si aggira Tonino Di Pietro, vera anima di questo incontro, che invita a non mescolare il diavolo con l’acqua santa, anche se riesce difficile capire come la sua proverbiale saggezza contadina non potesse prevedere un simile epilogo.
Ciò che stupisce è il trattamento che la stampa nostrana ha riservato al “No Cav Day”. Gli exploit di Sabina Guzzanti e Beppe Grillo dominano la scena, e si tace (tranne in rari casi) delle vere ragioni cha hanno coinvolto 100mila partecipanti (15mila secondo i dati della questura): norma blocca processi, lodo Alfano, uso personalistico del Parlamento e della Giustizia. È lo show a tenere banco sulle pagine dei giornali, nel nome della spettacolarizzazione di una politica sempre più colma di frizzi e lazzi, sempre più vuota di contenuti.
Il “Corriere della Sera” segue limpidamente il percorso-Pd: giusto smarcarsi dalla linea dipietrista senza essere risucchiati nel radicalismo dei (neo) girotondini. Goffredo Bettini riafferma in un’intervista la vocazione del partito ‘a creare più ampi consensi’, e Aldo Cazzullo descrive la manifestazione nei termini di uno show, a tratti imbarazzante, dal copione largamente prevedibile. Anche “Repubblica” propone una linea critica, affidando ad un articolo di Edmondo Berselli considerazioni sulla protesta di una piazza che, ‘da protagonista di una denuncia, è stata ridotta in pochi minuti a spettatrice di uno show’.. “La Stampa” dedica molte righe alla delusione maturata dagli elettori del Pd presenti a piazza Navona, criticando in più d’una occasione l’eccessivo potere che Veltroni ha conferito all’Italia dei Valori. “Libero” accentua questa impostazione nel lungo articolo di Oscar Giannino che evidenzia ‘la sciocchezza masochista fatta dal Pd alle urne’ nel concedere l’apparentamento all’Idv. Anche “Il Giornale” fa satira sulla manifestazione stessa, affidando a Pietrangelo Buttafuoco un’incisiva disamina su quell’èlite culturale di sinistra che non si accorge di indebolire la sinistra stessa e che soffre di un forte complesso di superiorità antropologico-intellettuale. “Avvenire” dà molto spazio alla cronaca e ai vari interventi, sottolineando quello della Guzzanti, che ‘arriva perfino a pronunciare inqualificabili epiteti contro il Papa’, mentre il “Foglio” ritrae la manifestazione come una caricatura espressionista di quella, più seria e costruttiva, del 2002. A sinistra, i toni cambiano, ma non troppo. “L’Unità” titola ‘Grillo rovina una bella piazza’ e dedica un’analisi sociologica alle diverse anime presenti. L’articolo di Bruno Gravagnuolo si occupa esclusivamente delle proposte in difesa della legalità che animavano la manifestazione e suggerisce di limitare gli aspetti dell’happening populista e ‘dare ad esso forma politica’. “Il Manifesto”, infine, nell’editoriale di Andrea Fabozzi, plaude al “No Cav Day”, giudicando i partecipanti tutt’altro che alleati di Berlusconi, ma ne evidenzia l’ossessione nei confronti del Cavaliere che spesso esprime ‘la stessa cultura autoritaria che si vorrebbe contestare’.
Il quadro, insomma, è piuttosto chiaro. È l’evento, la performance avvenuta sul palco di Roma che scatena i pruriti della nostra informazione. Forse i lettori sono già informatissimi di ciò che sta avvenendo in Parlamento. Forse poche righe bastano a spiegare cosa è il Lodo Alfano, ma pare singolare che anche nei pezzi più interessanti, riusciti, originali, manchi un vero approfondimento di carattere politico-giudiziario. Come era prevedibile, la maggioranza ha un ottimo pretesto per definire ‘spazzatura’ la giornata di Piazza Navona. Come era prevedile non si è utilizzato quel poco di lungimiranza che bastava a non dare adito a facili strumentalizzazioni. E la bile, l’istinto cialtrone, lo stornello da osteria hanno prevalso. Siamo davvero nei tempi dell’avanspettacolo.
Luca Rossi
3 commenti:
Ringraziamo Luca Rossi per il suo contributo.
Ho seguito con scarsa attenzione la manifestazione e le relative polemiche (era troppo impegnato a sputare per poi attendere che la saliva asciugasse, sputare di nuovo e così via...), e tralascio il modo in cui l'informazione italiota ha analizzato l'argomento. Tuttavia, per ciò che concerne la manifestazione, ho visto qualche stralcio su Blob, trovando particolarmente interessante l'intervento di Camilleri.
Ti ringrazio per l'analisi. Ciò che è apparo dai Tg è stato deludente: qualcuno ha rovinato una bellissima piazza. Bisogna ritornarci con un po' più di attenzione
Tutti i giornali diluiscono la notizia con un un po di banalità conosciute (si parla troppo di berlusconi, guzzanti volgare, grillo populista ecc.).
Quanto dici è vero, ma dove sta l'alternativa? Assegnare lungimiranza alla massa credo sia troppo anche per me; è solo l'ennesimo fallimento della classe politica: se siete pessimisti allora questa si è tirata dietro anche l'informazione, l'economia, la cultura, ecc ecc. Mi fermo per carità di patria.
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